Candy Candy vs Persuasione – II parte

Candy Candy vs Persuasione I parte

Dunque dicevamo che Nagita nelle sue interviste non ha mai menzionato Jane Austen come fonte di ispirazione. Non ho dubbi che abbia letto i suoi romanzi, ma allora perché fare un confronto tra Persuasione e Final Story? Abbiamo visto che le due protagoniste sono profondamente diverse e Candy, come Jane Eyre o una Jo di Piccole Donne, è una figura femminile progressista. Inoltre non è consumata dal senso di colpa per aver lasciato Terence come invece accade a Anne, che ferisce e rifiuta il Capitano Wentworth, considerato non alla sua altezza, e giustificando il suo essere stata persuasa a rifiutarlo, affermando che il suo sacrificio fosse espressione del suo amore e per il bene di lui… Wentworth proverà per lei disistima, sino a quando Anne non mostrerà un po’ di carattere… Cosa che non manca a Candy. Terence dopo la decisione di separarsi e di rimanere per sempre accanto a Susanna, continuerà a provare molta stima per Candy, ma le loro strade si separeranno. Perché un personaggio come Candy dovrebbe mettersi in attesa di un evento drammatico come la morte di Susanna Marlowe per tornare dall’amore mai dimenticato? Davvero Candy non vuole dimenticare o semplicemente è consapevole della realtà, va avanti permettendo ai suoi sentimenti di mutare?

Mentre Frederick diventa ricco in guerra e acquisisce il più alto grado di Capitano, questo sarà il suo lasciapassare nell’alta società, non ha altre relazioni importanti o si fidanza a differenza di Terence. E mentre Anne “fa la calza” nell’eterna speranza che lui riappaia al suo orizzonte, Candy dovrebbe attendere che nella relazione, il fidanzamento tra Terence e Susanna, qualcosa si rompa… È una immagine totalmente stonata con il suo personaggio. Per Nagita poi, la morte di Susanna probabilmente era già stata immaginata, non con lo scopo unico di “liberare” Terence.  Tra i due romanzi poi c’è un’ altra differenza fondamentale, ovvero, sappiamo chi sono le protagoniste femminili, e in Persuasione il protagonista maschile è senza alcun dubbio il Capitano Wentworth. E in Final Story? In Final Story non è Terence il protagonista, bensì il Principe della Collina, aka Albert, aka prozio William e soprattutto nel finale, Bert… C’è un unico protagonista, misterioso e io non riesco a dissociarlo poi dal misterioso anohito…
Come è possibile che il finale in CCFS non riguardi i due protagonisti principali della storia? Perché la storia con Terence, per quel che Nagita ci racconta, finisce, si conclude. Nessun rimpianto ma l’esperienza di un sentimento importante. Candy nell’epilogo si lascia il passato alle spalle.

Nagita per Candy,  ha in mente tre amori, questa è la sua storia. Terence era il secondo. L’unica cosa che Nagita fa in Final Story, è lasciare alle sue lettrici il piacere di vedere Candy accanto al personaggio preferito, senza negare la storia originale. Mentre purtroppo questo è ciò che da anni fanno alcune fan di Terry, ovvero negare l’amore tra Candy e Albert, “persuadere” che il loro sia solo una relazione familiare e non romantica. Paragonare Persuasione a Final Story è anche persuadere che Nagita sensei, nel 2009, alla veneranda età di 60 anni, abbia finalmente compreso il significato di “amore adulto”, superando quindi il suo romanzo di formazione? e abbia riscritto la storia di Candy Candy sotto la rivelatrice influenza della scrittrice inglese Jane Austen che aveva capito tutto prima di lei… Si cerca di “persuadere” che Final Story è un romanzo “maturo”, quando invece è sempre la stessa storia, un tempo adattata al manga, e resta un romanzo di formazione, di crescita, un romanzo che soprattutto attraversa il periodo adolescenziale. È fuorviante far credere che non sia così. O trovo fuorviante parlare di amore universale, soprattutto se riferito ad Albert inteso come amore che non includa quello romantico/passionale, come se l’amore si possa scindere. L’amore per Nagita è un prisma colorato i cui sentimenti possono avere diverse sfumature di colore, come accade per Anthony e Terence, ma ciò che accade con l’amore vero è che contiene tutte quelle sfumature!
Quando parliamo di un romanzo dedicato ora agli adulti, a differenza di manga e anime, si intende la scelta da parte di Nagita di usare un linguaggio più raffinato e nella lingua scritta giapponese, utilizza una scrittura più complessa e che gli adulti possono leggere correntemente. Immagino che anche questa modalità permetta alla Nagita una maggiore ambiguità per alcuni passaggi del romanzo, che non può esplicitare ma che di certo non vuole nascondere. Quindi la storia ora dedicata ad un pubblico più adulto, è la storia che lei desidera esprimere affinché si possano comprendere le sue emozioni più profonde e il non “detto”, quella storia d’amore che non ha potuto scrivere.

Veniamo al nocciolo della questione, ciò che sembra richiamare una potente similitudine tra i due romanzi e affascina le fans: le lettere di Frederick e Terence. Scriverò il contesto della lettera del Capitano Wentworth perché è parte della sua intensità e bellezza!
(Anne sta parlando con il Capitano Harville di emozioni e del ruolo delle donne nella società, nella speranza, dopo una serie di equivoci, che il Capitano Wentworth seduto ad uno scrittoio lì vicino e intento a scrivere una lettera per conto dell’amico Harville, riceva il messaggio che è lui nei suoi pensieri, nessun altro):

Era uscito dalla stanza senza neppure guardarla! Tuttavia ebbe solo il tempo di accostarsi al tavolo dove egli aveva scritto la lettera, quando si udirono i passi di qualcuno che si avvicinava: era lui. Chiese scusa, ma aveva dimenticato i suoi guanti, e, attraversando la stanza con passo lesto per raggiungere lo scrittoio, con la schiena rivolta a Mrs. Musgrove, da sotto i fogli sparsi trasse una lettera, la mise davanti ad Anne con occhi ardenti e supplichevoli fissandola per un momento, poi prese i suoi guanti e uscì di nuovo, quasi prima che Mrs. Musgrove si rendesse conto che era entrato: tutto in un istante! Lo sconvolgimento che quell’istante provocò in Anne era impossibile da esprimere. La lettera, indirizzata con grafia pressoché illeggibile a “Miss A. E.”, era evidentemente quella che aveva piegato così in fretta. Mentre lo si credeva intento a scrivere al Capitano Benwick, aveva scritto anche a lei! Dal contenuto di quella lettera dipendeva tutto ciò che la vita poteva ancora offrirle! Tutto era possibile, tutto poteva essere affrontato per superare l’incertezza. […] Si lasciò cadere sulla sedia che lui aveva occupato, nello stesso posto dove si era appoggiato e aveva scritto, e divorò con gli occhi le seguenti parole:

 “Non posso più ascoltare tacendo. Devo parlarvi con i mezzi che ho a disposizione. Voi mi trafiggete l’anima. Io sono tra l’agonia e la speranza. Non ditemi che è troppo tardi, che questo prezioso sentimento è svanito per sempre. Vi offro di nuovo il mio cuore, vi appartiene ancor più di quando otto anni e mezzo fa voi quasi me lo spezzaste. Non dite per carità che l’uomo dimentica più della donna, che il suo amore è più rapido a morire. Non ho mai amato nessuna all’infuori di voi. Posso essere stato ingiusto, forse debole e offeso, ma incostante mai. Solo voi mi avete condotto a Bath. Penso e faccio progetti solo per voi. Non ve ne siete accorta? Possibile che non indoviniate i miei desideri? Non avrei atteso neanche questi dieci giorni se avessi conosciuto i vostri sentimenti. Devo andare senza conoscere il mio destino ma tornerò qui o vi seguirò non appena possibile. Una parola, uno sguardo saranno sufficienti a farmi entrare in casa di vostro padre questa sera o mai più”. F.W.

La lettera di Terence:

Cara Candy, come stai?
È passato un anno da allora…
Trascorso quest’arco di tempo, mi ero ripromesso di scriverti, ma poi, preso dai dubbi, ho lasciato che passassero altri sei mesi.
Ora, però, mi sono fatto coraggio e ho deciso di inviarti questa lettera.
Per me non è cambiato niente.
Non so se leggerai mai queste mie parole, ma volevo che tu sapessi almeno questo.

T.G.

Si dice che la lettera di Terry in Final Story lo rappresenti bene, ma è davvero così? La questione merita certamente un suo articolo sulla corrispondenza tra Candy e Terry perché questa che leggiamo non è la prima lettera Che Terence invierà a Candy…

Un Terence libero e innamorato forse poteva consegnargliela a mano la lettera… come il Capitano Wentworth. Le differenze nelle lettere sono grandi, non tanto perché una è esplicita e l’altra no, ma perché mancando tra Terry e Candy una vera dichiarazione d’amore nel passato e la sicurezza che lui sappia che Candy è a conoscenza della morte di Susanna; mancano le basi per questi due fondamentali riferimenti a cui Terry alluderebbe secondo alcune fans. La lettera può significare ben altro e non essere una lettera d’amore, forse un voluto equivoco, come io credo.

Quando si parla d’amore, certo sembra che riguardi tutti gli innamorati, basta pensare ad una coppia preferita e ogni parola risuona dei loro sentimenti. Ogni opinione è lecita, la mia è che in Final Story non è diventata centrale la storia di Terence e Candy, eliminando di fatto ogni riferimento e ruolo del Principe della Collina, relegandolo improvvisamente a ruolo secondario, che sia ora la storia di un amore ostacolato dal destino, (e non l’amore del destino!) ma mai dimenticato (si presuppone anche se i fatti raccontano altro). L’idea è che Nagita “finalmente” trasforma Candy Candy in un romanzo di resistenza al dolore e alla separazione affinché poi questo amore si trasformi in un amore “adulto” e porti i due finalmente a ricongiungersi… raggiungere quel lieto fine negato precedentemente. Ma questo è il significato di amore adulto? O è solo un’opinione personale? O è la scelta del proprio finale in Final Story? E l’attesa di questo ritrovarsi in Candy e Terry dov’è nel romanzo? Dove la crescita emotiva verso questo cambiamento?

L’unica attesa che Nagita ci racconta con le sue capacità poetiche e narrative e che poi si realizza, è nel ritrovare il Principe della Collina, sempre rimasto nel cuore di Candy e mai dimenticato. L’amore invisibile di due cuori che si riconoscono subito ma che necessitano di tempo ed esperienza per potersi rivelare con tutta la loro intensità. Il primo sentimento d’amore provato da Candy  nel romanzo è per il principe, in una dimensione che però per età, escludeva il coinvolgimento fisico, ma non certo l’intensità, tanto da diventare il motivo per cui sorridere e andare avanti nella vita… Quell’unico incontro con lui… Con la crescita Candy sperimenta anche l’attrazione fisica per i ragazzi, e nel finale, oramai giovane donna, riscopre quel suo antico sentimento, cresciuto senza saperlo in un rapporto di profonda e intima amicizia con Albert, che da adolescente è diventato un uomo. Un rapporto che si trasforma in amore vero con William A. Ardlay, l’uomo del destino, con il coinvolgimento fisico ora appropriato per questa coppia. Quelle emozioni sono tutte narrate nella loro corrispondenza, una corrispondenza che nonostante la loro già profonda conoscenza e convivenza, porta Albert a trasformare la sua firma da William A. Ardlay a Bert…

Possiamo dire che Final Story può essere la storia di come un legame d’amicizia si trasforma in amore? La chiave di lettura del romanzo per me resta il modo in cui Nagita esprime il concetto di felicità (qui l’articolo di approfondimento) e come lo leghi indissolubilmente all’amore, completo, tra un uomo e una donna.

In conclusione, per quanto, poesie,  lettere e storie d’amore possano essere evocative per noi di altre storie e altre lettere, nel fare un confronto è fondamentale per me mantenere fede e rispettare il contesto in cui le storie si sviluppano e il genere del romanzo.

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