L’elefante nella stanza indizi parte II, dall’America alla Gran Bretagna

In questo blog non ho approfondito la questione vendita di Lakewood e mi chiedo: perché non considerarlo un indizio a tutti gli effetti? Nagita a Parigi nel 2019 ad una domanda diretta su cosa fosse successo alla villa di Lakewood, ha suggerito di usare la nostra immaginazione, specificando che è un segreto il motivo per cui non appartiene più agli Ardlay. Così come è segreto il nome di anohito e tutto ciò che gli gira intorno. 
Ma perché ha voluto scrivere della sua vendita nel romanzo? Se Nagita non rivela nulla su Lakewood è perché ovviamente riguarda direttamente anohito. Però in che modo dovrebbe riguardare Terry? Indubbiamente riguarda Albert che ne era proprietario. Albert, soprattutto, è nel presente di Candy. Il capo della famiglia Ardlay è vivo e vegeto quindi Lakewood non è di un’altra famiglia conseguentemente ad una sua sparizione o peggio (uniche notizie che rivelate avrebbero dichiarato che Terry è anohito), ma perché evidentemente Lakewood non aveva più senso tenerla. Se fosse un problema economico o personale, non intacca il rapporto con Candy e la possibilità che anohito sia Albert. Nagita segue una storia che ha in mente, quindi questa vendita ha un ruolo importante.
Come scritto nella I parte di questa serie di articoli, Candy nel suo presente ci svela questa informazione su Lakewood e ci fa capire che non ne sa più nulla della villa o dei tre portoni e che l’unica casa dove tornare resta sempre e solo la Casa di Pony. In tutto il romanzo viene sempre evidenziato questo suo desiderio, è presente in ogni fase della sua vita. Quella casa è il fulcro del romanzo. È lì inoltre che custodisce la rosa Dolce Candy e di cui potrebbe ancora sentirne il profumo, perché anche del roseto di Anthony a Lakewood non sa più niente. Lettera a Whitman: “durante la mia visita a Lakewood, mi sono fatta dare una pianta di rose Dolce Candy. Ho intenzione di coltivarla con cura presso la Casa di Pony e fare aumentare il suo numero”

Candy ci dà un quadro preciso anche delle sue emozioni rispetto al fatto di essere così lontana da casa. Cosa ci racconta? Intanto la sua nostalgia ed il rammarico di non potersi occupare dei bambini come un tempo, cioè di non poter aiutare le direttrici. Poi ci racconta che anohito non vuole separarsi da lei. Perché qui non si parla di andare a trovare qualcuno, di fare semplicemente un viaggio, si intuisce che Candy vorrebbe proprio tornare. Cosa è successo dunque ad anohito, ha dovuto lasciare l’America per rifugiarsi altrove? Perché onestamente, attraverso i sentimenti di Candy il loro trasferimento non appare motivato da una questione puramente lavorativa. Candy ha bisogno di incoraggiamento (il quadro di Slim) per stare lontana da l’unica casa che davvero riconosce sua e nel romanzo dice una frase molto particolare: “Cosa significa raggiungere la felicità? Io non lo sapevo più (riferito a Anthony). Non sono sicura di averlo capito nemmeno ora. Quello che cerco è qualcosa di semplice: poter vivere con la persona che si ama“. Vol I pag 169. Di anohito poi dirà pensando al desiderio di essere più utile a Miss Pony: “ma… non voglio allontanarmi dalla persona che, più di qualsiasi altra cosa, desidera restarmi sempre accanto“. Interessante è la versione spagnola: “pero no quiero alejarme de la persona que desea compartir el resto de sus dias conmigo” “ma non voglio allontanarmi dalla persona che vuole condividere con me il resto dei suoi giorni“. Lei, ora, non potrebbe mai lasciarlo per tornare alla casa di Pony. Sembra come se per amore Candy dovesse per forza rinunciare a vivere dove vorrebbe. Non esita ovvio nella scelta e non c’entra la gelosia nel motivo per cui anohito desidera sempre starle accanto, c’entra l’amore. Quella che sembra una costrizione alla lontananza dalla Casa di Pony, sembra rattristarla parecchio. Quindi si, Candy è felice perché vive con la persona che ama, eppure ancora oggi dice di non essere sicura di aver capito il significato di “raggiungere la felicità” se, come penso, significa dover stare lontana da altri importanti legami e addirittura avere un oceano che li separa da loro. Anohito sembra non avere scelta se non stare lì dov’è. Qui c’è il segreto probabilmente del trasferimento e della vendita di Lakewood. 
Perché anohito allora non può seguirla? Cosa è successo agli Ardlay? È colpa della spregiudicatezza negli affari del Sig. Lagan e Neil (particolare raccontato per l’apertura del Miami Resort Inn dalla stessa Candy) in cui era coinvolto anche Albert? C’entrano i rumors su un coinvolgimento con la mafia a cui Candy non crederà mai e per cui Gloria voleva allontanarli dalla Casa della Magnolia? I Lagan hanno avuto molto tempo di agire senza il controllo del prozio introvabile. Quando Albert ritrova la memoria, in che situazione sono gli affari di famiglia? Candy quando racconta della vendita di Lakewood si riferisce anche ai Lagan di cui dice sono ora “un mero ricordo” (come traduce la versione spagnola, perché dubito sinceramente Candy li consideri mai un “caro” ricordo come tradotto nella versione italiana!).
Lakewood, inoltre, non è mai  per Candy e Albert un luogo dove desideravano vivere, porta con sé nostalgici ricordi ma anche molto dolore. Albert per festeggiarla per il compleanno, ad esempio, la invita a Chicago e lì le prepara una bellissima stanza per lei, non a Lakewood. Lakewood rimane disabitata praticamente da dopo la tragedia di Anthony e poi di Stair. 
Quando Candy andrà a Lakewood con Albert alla fine del romanzo, sarà per chiudere il cerchio, affrontare il passato e la morte di Anthony definitivamente, andare avanti.
Dunque, tornando al trasferimento, se è grazie agli Ardlay che Candy ha un collegamento con la Gran Bretagna nel passato, come Nagita ha dichiarato in una intervista recente, probabilmente ce l’ha anche nel futuro. Albert deve lasciare l’America e torna dove la sua famiglia era partita (la Scozia le cui tradizioni conserva ancora), dove si è formato professionalmente, dove ha una casa (Scozia) e dove ha già avviato degli affari? Per Albert abbiamo la possibilità di dedurre qualcosa, un percorso sulla scia della narrazione di Nagita, abbiamo degli argini uin cui rimanere. Possiamo immaginare anche che possano precipitarsi all’improvviso in quella nuova vita se necessario. Con Terry dobbiamo inventare completamente tutto e basarci solo sulla sua eventuale tournée con l’Amleto, ma Candy non ha alcun contatto con lui. Non abbiamo tracce del motivo per cui eventualmente possano scegliere di stabilirsi in Gran Bretagna, che Terry smetta di fare l’attore di teatro per fare un altro lavoro (insegnare recitazione come in tante fan sostengono) e abbia una sua casa o che insieme a Candy abbiano una nuova casa oltre oceano. Dobbiamo immaginare una storia che è totalmente libera e sempre a discrezione della fantasia di chi la racconta. Ma soprattutto nel romanzo in merito a Terry e a ciò che lo lega con la Gran Bretagna, abbiamo dei nodi importanti che Nagita non scioglie e che sono in contrapposizione con un trasferimento definitivo. Ad esempio per immaginare che erediti la casa fatiscente e abbandonata in Scozia o il portagioie, Terry avrebbe dovuto riappacificarsi con il padre. Ma l’addio raccontato in FS e la gioia di Candy nel sapere che lui ha rinunciato al cognome Granchester, non fanno presagire questa eventualità. Inoltre dovrebbe ricevere il portagioie al posto della matrigna che lo odia chiaramente, perché quell’oggetto ha una linea di discendenza femminile, che evidentemente si eredita da madre a figlia/nuora. Non dovrebbe appartenere ad un maschio a meno che, come nel caso di Albert, non sia l’unico erede diretto, in quanto si parla di un oggetto di famiglia, a causa della morte di Rosemary e della morte del suo unico figlio Anthony. Il portagioie da mani maschili va riconsegnato, come avviene, in mani femminili. Viene dato a Candy che fa parte della famiglia Ardlay. In casa Granchester ci sono invece una matrigna e una sorellastra in lizza e a pieno diritto. Quindi, anche se il portagioie fosse giunto nelle mani del Duca da sua madre e lo avesse dato alla moglie, spetterebbe comunque (di generazione in generazione) alla sorella di Terence. Bisogna immaginare un sequel in cui Terry ne venga in possesso, non si sa perché, e che lo regali a Candy che è rientrata nella sua vita; e anche qui siamo sul piano della sola ipotesi e congettura visto che Candy in FS si allontana con convinzione da lui.
Terence inoltre (a fare i fiscali), non può ereditare né titoli né proprietà. Va tutto sempre al primo figlio maschio che nasce legittimamente durante il matrimonio del padre. Terence anche se dovesse tornare in buoni rapporti col padre, che in FS gli dice chiaramente che NON sarà lui a portare avanti il nome del casato, ha dei fratelli nati nel matrimonio con la matrigna e il primo di essi sarà l’erede. Ma Terence ha mai mostrato interesse per la nobiltà, per l’eredità? Vuole essere duca? Oppure per due volte, la seconda definitiva, vuole lasciare l’Inghilterra e raggiungere l’America per cominciare una nuova vita e, a differenza di Albert, affrancarsi completamente dal suo passato rinunciando al suo cognome? È a NY che lui trova la sua strada. E dunque, se queste sono le premesse, perché mai dovremmo proiettarlo in una nuova vita in pianta stabile proprio lì da dove è voluto andar via con molta decisione e coraggio?
L’elefante nella stanza qui non sbiadisce nemmeno un po’! Il portagioie segue un percorso delineato e Albert potrebbe averlo regalato a Candy proprio insieme ai tanti regali che le prepara per il suo compleanno a Chicago, quando lei ancora viveva alla Casa di Pony e certo non riusciva ad immaginare di possedere un oggetto così prezioso e di famiglia. Ma è lì che riporrà tutti i suoi preziosi ricordi e quando lo apre nel suo presente, questo portagioie ci svela subito un altro indizio importante che non viene mai valorizzato e che volevo introdurre come nuovo argomento, perché credo che se Nagita ci racconta di questo personaggio sia perché ha una conseguenza diretta con il loro trasferimento. Final Story non è un sequel ma Nagita ne ha immaginato uno anni fa. Ne parlò in una intervista:

Ma il seme della storia si sviluppa di giorno in giorno…
“… Un paio di decenni dopo alla nuova “Casa di Pony”:
Chi ha costruito quella casa?
Chi ci vive?
– E che tipo di storie ne escono?
Me lo sto chiedendo…un giorno ve lo dirò.
Kyoko Mizuki

Ho qualche piano imprecisato per il futuro.
Le fondamenta della storia sono quasi completate, alcuni editori hanno dimostrato un forte interesse.
L’unica preoccupazione era l’andamento della causa, ma ora sono giunta ad un atteggiamento senza riserve.
Come ho detto io stessa, la storia esercita una grande attrazione su di me, e un editore mi ha incoraggiata a scriverla anche senza riferimenti a Candy.
Ma la storia è rivolta ai fans storici di Candy Candy, perciò non li tralascerò.
Se i “tempi del raccolto” arriveranno, nessuno mi fermerà dal realizzare la storia. Credo che un giorno i miei personaggi saranno ansiosi di girare il mondo.
Non posso dire quando sarà pubblicata, ma non pregiudicherò mai l’immagine di Candy creata da me e dalla signora Igarashi, perché non vorrò mai danneggiare Candy e gli amanti di Candy.
Kyoko Mizuki

Purtroppo il blog che aveva postato questa intervista (cottoncandy) non è più attivo. 

Nagita un tempo dunque, aveva introdotto i semi di una nuova storia con dei personaggi protagonisti conosciuti e legati a Candy, senza però concentrarsi su di lei. Chi c’è alla casa di Pony? Non ha mai pubblicato altro ma con queste poche informazioni la mia idea è che Candy e anohito fossero destinati a concludere la loro storia, durante la seconda guerra mondiale in gran Bretagna, perché lì c’è l’erede dell’unico sequel immaginato da Nagita. L’unico personaggio, insieme alle direttrici e Albert, citato al presente in Final Story, personaggio che però non ti aspetteresti di ritrovare e che si ricollega al filo invisibile che lega Candy ad Albert e al loro destino: sto parlando di Susie e al suo legame con Candy, colei che ne eredita la professione e che forse un giorno sarebbe andata al suo posto a prendersi cura degli orfani della Casa di Pony? 💖

Quando Candy apre il portagioie, in cima a lettere e ai ritagli, troviamo la cartolina di Susie che racconta fatti così recenti, al pari delle notizie che arrivano dalla Casa di Pony, che mi sento di affermare che Susie fa parte della vita di Candy e anohito. possono permettersi di viaggiare e fare esperienza di volontariato in ambulatori medici. Leggiamo cosa scrive Susie dall’India, da Calcutta, perché è molto interessante:
“Mia cara, carissima Candy […] sono sicura questa città conquisterebbe anche te. […] lavorando in questo ambulatorio mi ritrovo a pensare a quante cose potresti insegnarmi se fossi qui con me. Io comunque sto bene, quindi non preoccuparti!
Ti invierò altre cartoline. Chissà quando potremo rivederci
Prenditi sempre cura di te, mi raccomando! “
Candy e Susie hanno già lavorato insieme in un ambulatorio? Dove? In altri posti esotici? Queste sono le sensazioni che trasmettono le parole di Susie. Questo è un aspetto interessante perché Candy nel suo studio ha delle pubblicazioni mediche che non necessariamente riguardano solo Candy e nel caso questi personaggi di Nagita in un futuro viaggino molto, solo Albert potrebbe prestarsi a condividere con Candy e anche Susie queste esperienze. Albert, Candy e Susie possono permettersi di viaggiare e fare volontariato in ambulatori medici. Condividono una passione che li lega enormemente. 
Scrive Candy quando apre lo scrigno: “La prima lettera […] contiene la valutazione ottenuta da Susie Ann Carson presso la scuola di infermiere e rappresenta al tempo stesso un regalo, pieno di gratitudine, nei miei confronti. Susie si è diplomata a pieni voti e afferma di essere diventata infermiera grazie al mio esempio. “ Vol II pag 112 e 113. Candy poi ci descrive la Susie adulta:

” Mi sembra di poter vedere il suo sorriso pieno di energia.”
” Adesso è diventata un’infermiera piena di vitalità.”

Sembra descriva se stessa, una nuova Candy! 😉

Ma il passaggio che mi colpisce di più è il seguente:

” Questo mondo è davvero percorso e unito da fili scintillanti. La prima volta che ho pensato di diventare infermiera è stata quando, durante il mio viaggio di ritorno verso l’America, mi sono presa cura proprio di Susie”. Candy parlerà del filo che la lega ad Albert anche ricordando il suo arrivo a Chicago senza memoria. Vol II pag 146. Il suo viaggio, gli incontri che farà, le indicheranno una strada. Candy parte dalla Saint Paul School per seguire l’esempio di autonomia di Albert e di Terence. Segue “fisicamente” Terry ma la sua priorità è renderli orgogliosi trovando la sua strada prima di immaginare di poterlo riabbracciare. Quando Candy si riferisce al filo invisibile del destino, sa che la decisione di diventare infermiera (grazie a Susie) la porterà verso Albert e viceversa. Se Albert non avesse ricordato la parola Chicago e Candy non fosse diventata infermiera e non si fosse trovata in ospedale in quella città, non si sarebbero incontrati. Non si sarebbe poi potuta prendere cura di lui alla Casa della Magnolia dove il loro legame diventerà sempre più profondo e inizierà a mutare. 

Tornando all’intervista sul sequel, oggi sappiamo che Nagita ambienta Final Story proprio circa venti anno dopo la fine della sua storia (più di vent’anni dalla morte di Anthony) e possiamo creare dei collegamenti tra la il trasferimento in GB (avvenuto negli anni venti visto che intuiamo Candy sia lì già da diversi anni?), vendita di Lakewood, e ritrovarsi con Susie probabilmente adolescente (Susie nel romanzo è nata nel 1910) che seguirà l’esempio di Candy per diventare infermiera e soprattutto viene aiutata da Candy a diventarlo. Siamo prima della seconda guerra mondiale ma Candy ci dice che la situazione non è affatto migliorata rispetto alla prima guerra mondiale. Nagita scrive nella sua postfazione: “La persona che mi è apparsa in quel momento di difficoltà era una Candy cresciuta, oramai prossima ad affrontare il periodo della Seconda Guerra Mondiale (nel seguito, che ho pensato solo per me, rappresenta il capitolo finale).”  Potremmo essere nel 1937/38? Quindi Nagita lega la guerra all’ultimo capitolo di Candy Candy e fa emigrare Candy e anohito in Europa e in Gran Bretagna e nel loro presente c’è Susie. Se dovessimo rispondere oggi alle domande che negli anni ’90 si era posta Nagita (in piena battaglia legale contro la mangaka Igarashi) potremmo rispondere che:

1) in FS la casa viene ristrutturata e poi modificata completamente da Albert, la nuova casa di Pony è molto opera sua e la nuova casa di Pony ovviamente non è più la casa dipinta da Slim. 

2) ci siamo con le tempistiche dei due decenni trascorsi

3) FS non è un sequel, la storia nuova lo sarebbe stata e infatti Nagita introduce nel presente di Candy l’unica parte che è un sequel, ovvero ciò che riguarda Susie. Le vicende di Candy Nagita le incornicia in una dimensione a noi conosciuta e questo corrisponde sempre ad Albert anohito. Sarà Susie dopo il capitolo finale di Candy Candy a seguire ancora una volta il suo esempio, raccogliendo la sua eredità? Quel filo invisibile che ha unito Candy e Albert a Susie la porterà anche alla Casa di Pony? Lasciare l’America determina il destino di tutti loro.

Questa fondamentale parte della vita di Candy ha rilevanza quasi nulla con la sua storia d’amore con Terry. Terence risulta costantemente estraneo a tutti questi avvenimenti, è fuori contesto. Susie è una pedina fondamentale del destino di Candy e Albert, e forse Nagita la inserisce nel presente di Candy proprio perché avrebbe svolto nel futuro un ruolo molto speciale. 

(Pubblicazione © Casa Editrice – Shodensha, Toei animation)
© Kyoko Mizuki. Testi di CCFS di Keiko Nagita e traduzione italiana ad opera di Kappalab.

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