Qualcosa di semplice – FanFic ispirata a Final Story VII capitolo – II parte

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Qualcosa di semplice II capitolo
Qualcosa di semplice III capitolo
Qualcosa di semplice IV capitolo
Qualcosa di semplice V capitolo
Qualcosa di semplice VI capitolo

“I legami voluti dal destino sono indistruttibili.”
Goethe: Le affinità elettive.

Qualcosa di semplice – VII capitolo

Dopo aver recuperato la memoria Albert aveva ripreso i contatti con Georges che era oramai disperato nel non avere più sue notizie da così tanto tempo. Era stato colto, nel rivederlo, da un sollievo indescrivibile. Era stato sempre Georges poco tempo dopo, a consegnargli una busta piuttosto spessa contenente il diario che Candy gli aveva lasciato alla Saint Paul School.
Si era divertito a leggere di sé in quelle pagine, un “sé” in modi differenti.
Era il prozio a cui lo aveva dedicato credendo fosse un anziano signore e per cui si impegnava ad essere una alunna “modello”; era Albert della baita e quella gioia di averlo trovato inaspettatamente a Londra. E poi era il Principe della Collina. Nel diario Candy aveva raccontato della sua vacanza in Scozia e di come subito aveva amato quei luoghi che tanto le ricordavano Lakewood. Le sembrava di averli sempre conosciuti perché quella era la terra d’origine del suo “Principe”, quel ragazzo che non aveva mai dimenticato e, senza poterlo immaginare, di lui, Albert.
Candy gli aveva parlato spesso di quel ragazzo affascinante, un incontro di cui aveva raccontato solo ad Anthony e a lui. Era il suo prezioso segreto.
Fortunatamente Albert era davvero bravo a fingere perché dopo aver ritrovato la memoria sapeva benissimo chi fosse quel principe dal sorriso meraviglioso che, vestito con il tradizionale kilt della famiglia, aveva suonato la cornamusa per lei. Ogni volta che lei gli aveva mostrato la “sua” spilla, poteva osservare il suo sguardo illuminarsi e un sorriso spuntarle sulle labbra. Mentre la rimirava nelle sue piccole mani, Albert si lasciava avvolgere dalle emozioni che Candy provava per quel “misterioso” Principe della Collina e tutto questo dopo averlo incontrato una sola volta:
Sei più carina quando ridi che quando piangi”.
Candy aveva ripetuto quella frase che lui le aveva detto tanto tempo prima. Quante volte aveva desiderato di poter tornare ad essere quel ragazzo e confidarle il suo segreto chiedendole magari se potesse gentilmente restituirgli quella spilla. E ogni volta che Candy faceva tintinnare il campanellino non poteva immaginare le emozioni che scatenava in lui. Quel suono lo riportava indietro nel tempo a quando era un ragazzino recluso in una gabbia dorata.
Quella spilla era un cimelio di famiglia e aveva un significato molto importante. Non c’erano altre spille come quella tra gli Ardlay perché aveva un preciso significato e solo il capo famiglia poteva indossarla. Gliela aveva consegnata Rosemary con grande commozione quando il loro padre li aveva lasciati; la storia della sua famiglia, tutta l’eredità degli Ardlay era rappresentata da quella spilla. Ma quando l’aveva ricevuta aveva tutt’altro significato per Albert che era solo un bambino. Tante volte aveva fatto suonare quel campanellino restando ad osservare il cielo pieno di stelle e cercando nel blu della notte il ricordo di suo padre ed il viso di sua madre che conosceva solo attraverso i ritratti nella sala commemorativa.
Quel suono Albert lo aveva sentito spesso provenire dal petto del padre, soprattutto quando vestiva l’abito tradizionale e mentre William C. lo prendeva con braccia sicure e lo faceva volare, l’aria si riempiva delle loro risate.
Suo padre amava tenerlo in braccio e poi vicino a sé, anche nelle riunioni ufficiali della famiglia. Era spesso lontano per il lavoro e quello era il suo modo per far sentire a suo figlio che gli era vicino e che era orgoglioso di lui, il suo erede.
Quando Albert era rimasto completamente solo ascoltare quel campanellino lo faceva stare bene e, da quando lo aveva, accadeva lo stesso a Candy.
Ogni volta che Albert la vedeva perdersi in quei ricordi e raccontare con dolcezza che sperava un giorno di poter incontrare di nuovo quel ragazzo, provava imbarazzo e… e speranza.
Alla Casa della Magnolia la loro vita scorreva serena e allegra. Bastava poco a entrambi e avrebbe voluto che lei… ma come poteva dirle che quel “principe” era lì con lei e che vivevano insieme da così tanto tempo? E poi avrebbe di conseguenza scoperto che lui, Albert, era il prozio William, quello che lei credeva fosse un anziano e burbero uomo. Colui che aveva deciso di adottarla nella famiglia Ardlay. Ogni volta che si metteva a pensare a tutte queste cose, gli veniva un gran mal di testa!
Ma nel diario Candy parlava soprattutto di Terence. Albert leggeva nelle sue parole l’innocenza e l’ardore di quei sentimenti che nascevano in lei giorno dopo giorno.
I dubbi, i momenti spensierati, erano all’epoca due giovani innamorati.
Era strano leggere di quell’ appassionato sentimento, sapendo ora come era finita la loro storia e la sofferenza che aveva provocato l’incidente di Susanna.
Ma dopo aver letto di quanto fosse innamorata di Terence, avrebbe potuto davvero sperare che un giorno… anche di lui… ?
La lettura di quel diario lo aveva scombussolato più di quanto avrebbe potuto immaginare. Forse aveva fantasticato troppo sulla loro possibile relazione, mentre probabilmente lui per lei era solo un grande amico. Aveva chiuso quel diario con molto disagio. Era quasi certo che il segreto dei suoi sentimenti per lei sarebbe rimasto tale anche in futuro.
Quella nuova consapevolezza lo aveva portato a pensare che la loro convivenza nella Casa della Magnolia non era destinata a durare.
Una mattina l’aveva portata a fare un picnic e le aveva chiesto di promettergli di condividere tutto, così come stavano per condividere quell’unico panino che aveva comprato. Condividere le cose belle e le cose brutte. Le aveva tenuto le mani e lei aveva sorriso, gli occhi luminosi ed emozionati nei suoi, aveva subito risposto di sì. Per lui era stato un sollievo quella loro promessa ma quando Albert aveva letto che Terence era stato cacciato dalla compagnia teatrale, aveva anche creduto avesse lasciato Susanna. Mentre aveva letto nella rivista le aspre critiche su colui che fino a pochi mesi prima era considerato l’astro nascente di Broadway, Albert aveva pensato solo a quanto l’amasse profondamente. Il pensiero di poter perdere Candy gli era insopportabile.
In quegli anni erano cresciuti entrambi, fianco a fianco. Candy era diventata una splendida donna, ma quando la proprietaria dell’appartamento aveva iniziato a sospettare di lui, aveva preso la decisione di andarsene e permettere al destino di fare il suo corso. Ancora una volta. Era sempre più complicato per lui essere William Ardlay e anche Albert che viveva insieme a lei.
Albert aveva inoltre scoperto che Terence si trovava a Rockstown e non se la passava affatto bene. Non capiva più cosa fosse giusto fare: come e se rivelare a Candy tutti i misteri sulla sua vera identità o se non avesse fatto meglio a tacere ancora.
– Se davvero l’amo, forse devo solo lasciarla andare – aveva pensato. La sua sparizione l’avrebbe fatta soffrire ma preso dalla sua insicurezza aveva creduto fosse la decisione migliore per tutti.

– Ma Candy invece ha continuato a cercarmi. – mormoro pensando al suo disegno appeso in ufficio.

Gli era poi stato riferito che Candy aveva visto Terence a Rockstown ma… non si erano parlati. Lei era rimasta in fondo alla sala, poi era uscita senza avvicinarsi a lui. Terence invece era tornato nella sua compagnia teatrale e da Susanna.
Nel frattempo le ricerche di Candy erano andate avanti ma si erano rivelate infruttuose e nonostante queste notizie Albert non si era deciso a parlare con lei e rivelarle la verità.
Per Candy tutto nel suo appartamento le ricordava Albert. Si era resa conto di aspettarlo entrare dalla porta ogni giorno e non si capacitava che lui fosse sparito così senza una spiegazione.
Candy si sentiva così sola senza di lui che aveva deciso di tornare alla Casa di Pony, ma non poteva immaginare quale complicazione stava per bussare alla sua porta: Neal, proprio lui, si era impuntato di volerla sposare!
La prozia Elroy voleva obbligarla a fidanzarsi con Neal!
Candy era davvero furiosa quando lo aveva saputo. Cosa ne pensava il prozio William? Aveva dato il suo benestare? Stavolta nessuno avrebbe potuto impedirle di incontrarlo! Voleva una spiegazione perché non avrebbe mai potuto accettare quel fidanzamento, nemmeno per gratitudine verso chi l’aveva accolta in famiglia. Fu così che Georges altrettanto sconvolto dalla richiesta del signorino Neal, aveva deciso di rivelarle dove poter trovare il prozio e l’aveva accompagnata da lui.
Il prozio William si trovava a Lakewood e quando erano arrivati Georges lo aveva avvisato dell’arrivo di Candy. Si trovava nel suo ufficio e i raggi del sole illuminavano tutta la stanza.
Aveva girato la poltrona dando le spalle alla scrivania ed era rimasto abbagliato dalla luce che entrava dalla grande vetrata. In quel momento lei era entrata. L’emozione nella sua voce era chiara:
– prozio William – aveva pronunciato.
Albert si era alzato dalla sedia e finalmente l’avrebbe rivista. Era intenzionato a chiederle di restare lì a Lakewood con lui. Era certo che Candy stesse guardando al suo presente, non più indietro al passato e questo gli dava nuovo coraggio. Aveva temuto che in qualche modo Terence sarebbe stato per lei un rimpianto. Ora però doveva dirle che era lui il capofamiglia. Le avrebbe spiegato tutto, o almeno, quasi tutto. Voltandosi aveva sentito il calore del sole sulla nuca. Lei era lì a pochi passi da lui. Era commossa, ma in pochi secondi Albert aveva visto l’incredulità dipingersi sul suo volto:

– Albert… ma sei tu? – aveva chiesto allibita.
Lui le aveva sorriso.
– Sei sempre stato tu? – aveva ripetuto con gli occhi già pieni di lacrime.

Un nuovo capitolo della loro vita era in procinto di iniziare.

Nel cielo erano apparse le prime stelle della sera:
– Georges, manca ancora molto?- chiedo scrutando il buio fuori dal finestrino.
– Ancora un paio di chilometri e vedremo la villa – risponde Georges.

Candy aveva reagito meglio del previsto a quella rivelazione. Da poco gli aveva confidato che difficilmente sarebbe potuto accadere qualcosa di così incredibile da togliere il primo posto alla scoperta che il prozio William era lo strambo e barbuto Albert della baita…
Avevano trascorso alcuni giorni insieme a Lakewood e Albert era stato costretto a subire le sue vendette che aveva accettato senza opporsi. Candy aveva deciso però di fare comunque ritorno alla Casa di Pony.
Lui non era più lo smemorato di cui prendersi cura. Era il suo intimo amico Albert ma era anche il prozio William e…
Non potevano far finta che le cose tra loro non fossero cambiate. Albert desiderava essere William Albert e soprattutto che lei potesse imparare ad amarlo nonostante il ruolo che ricopriva.
Se non fosse stato per Georges, quanto tempo sarebbe passato ancora, prima che trovasse il coraggio di rivelarsi?

 – Grazie Georges – penso guardandolo nello specchietto retrovisore e sorridendogli.

Ma era rimasto ancora un mistero da svelare.
Candy era pronta a ritrovare nel suo cuore l’ emozione per il suo “Principe della Collina”? Era pronta a innamorarsi di lui, come una donna può amare un uomo?
Albert avevo capito di sì un giorno di inizio primavera quando l’aveva invitata a salire sulla Collina di Pony…

– Amore mio, amo così tanto i tuoi sorrisi. Non potrei vivere senza. Tra poco ti riabbraccerò.

Continua…

Qualcosa di semplice VIII capitolo

2 pensieri su “Qualcosa di semplice – FanFic ispirata a Final Story VII capitolo – II parte

  1. cinziamask

    Leggendo questo capitolo non ho potuto fare a meno di pensare a come il romanzo sia tutto costruito sul concetto de “la forza del destino” perciò, trovo azzeccatissima la citazione tratta da “Le Affinità Elettive”. Quando ad un certo punto Albert pensa : – Se davvero l’amo, forse devo solo lasciarla andare – rimette se stesso, Candy, la loro storia, al destino. In gergo si dice: se son rose fioriranno! Ed è proprio così. Albert non sa se loro due sono destinati ad amarsi, a stare insieme per sempre, ha però avuto prova, per certi versi, che il destino opera in loro favore fin dall’inizio. L’incontro sulla collina, la spilla del principe, il salvataggio alla cascata, il mestiere scelto da Candy e la perdita della memoria di Albert, tutto, anche le prove più difficili da affrontare, li hanno sempre spinti inesorabilmente l’uno verso l’altra. Esattamente il contrario avviene tra Candy e Terry. Albert ha toccato con mano che tra quei due non ha mai funzionato, però sa che Candy è innamorata di Terry, perciò fa una scelta d’amore la lascia andare, consapevole comunque che il destino potrebbe anche cambiare le carte in tavola. Scoperto che Terry si trova a Rockstown invia un messaggio a Candy, la vuole attirare li? Secondo me si, la vuole mettere alla prova per capire se lei prova ancora qualcosa per lui? Penso che in parte ci sia anche questo ma soprattutto le vuole dare una possibilità con Terry che lei prontamente non coglie, perchè il suo cuore è già altrove.
    Questa scoperta sconcerta Albert che pensa forse allora….c’è speranza per noi?
    Quanto deve essere costato ad Albert, quando riacquista la memoria, doverla lasciare andare, affidandosi di nuovo solo al destino, con la speranza che li tenga uniti nonostante tutto. Immagino Albert sentirsi vulnerabile ed insicuro a rivelarsi: da un lato sa che Candy ha di lui l’immagine di un vecchio benefattore, dall’altro quella di un bellissimo adolescente in vesti scozzesi che con il suo sorriso l’ha subito conquistata.
    Se pensa che Candy non resterà delusa di scoprire che il vecchio misantropo in realtà è il giovane uomo affascinante che lei ben conosce, Albert teme soprattutto il confronto con l’altro se stesso, quello di 17 anni, il Principe della Collina.
    Ottimo capitolo October!!!!

    Piace a 1 persona

    1. Considero Albert meraviglioso proprio perché ha un amore disinteressato per Candy e profonda fiducia in lei. Questa è anche la sua forza. Forse può essersi sentito insicuro, forse troppo poco quel ragazzo della collina e forse troppo prozio e teme il confronto, magari anche con Terry, ma è proprio la sua capacità amare che conquisterà definitivamente il cuore di Candy, non più una ragazzina anche lei. Grazie Cinzia, ora la parola andrà a Candy! Mi emoziona questa parte e chissà se le rose fioriranno? Eh eh Un abbraccio!

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