Il portagioie è un altro di quegli indizi nel romanzo che hanno bisogno per me di un grande sforzo di immaginazione per essere addebitato a Terence. Non mi spiego, come già raccontato nel precedente articolo, come possa questo oggetto tipicamente femminile, infatti viene regalato a Candy, finire nelle mani di Terence! Mentre è facile ricostruire perché lo abbia Albert, come visto nell’artico Sua Altezza W.A.A., sappiamo quanto la famiglia Ardlay avesse origini molto antiche oltre che nobili, dove si tramandano il nome e il ruolo di capofamiglia allo stesso modo dei Re. Il portagioie molto probabilmente apparteneva a Rosemary, questo il motivo per cui poteva ora averlo Albert. Diversa la situazione della famiglia Granchester, dove quell’oggetto sarebbe appartenuto alla moglie del Duca e alla sua primogenita di conseguenza. Come sarebbe potuto arrivare nelle mani di Terry? Con un grande sforzo di immaginazione appunto, su basi inesistenti nel romanzo (come una riconciliazione col padre ecc.)
Viene spesso citato poi dalle fan una sorta di disinteresse e indifferenza di anohito verso quell’oggetto proprio perché appartenente alla famiglia, nel caso di Terry una famiglia ripudiata. Insomma, a dar retta a questa ipotesi, abbiamo un Terry/anohito che non ama quell’antico oggetto di famiglia (secondo alcune terryfan) e che lo regalerebbe a Candy per quale motivo, per sbarazzarsene? Bel regalo! Avrebbe potuto darlo in beneficenza in uno dei suo spettacoli. Evidentemente è un modo per sminuire il valore simbolico del eegalo e dell’oggetto soprattutto osservando le copertine di Pika per il romanzo dell’edizione francese. Anohito invece, alla reazione di Candy a quel prezioso e lussuoso regalo, dice ridendo di farne ciò che voleva. Non è disinteresse, ma Candy dice chiaramente che non le si addice. Non le si addice anche perché quel regalo non viene fatto perché sono fidanzati o meglio sposati, ma molto probabilmente con la “scusa” che lei è parte di quella famiglia, nonostante viva alla Casa di Pony e vesta abiti di cotone rattoppati.
Per me è un regalo di Albert e la toglie dall’imbarazzo per aver ricevuto un pezzo di famiglia così costoso dicendole che può farne ciò che vuole, perché è chiaro che Candy non possiede gioielli da metterci dentro. E sappiamo bene che per lui non è importante il prestigio, la ricchezza o il valore degli oggetti. Così come pensava sua sorella Rosemary. Vedendo l’insistenza di lui affinché Candy tenga il regalo, capiamo che in realtà anohito tiene a quell’oggetto, e vuole darlo proprio a lei. Candy velocemente capisce che può metterci qualcosa di ancor più prezioso dei gioielli a cui era sicuramente destinato un tempo, i suoi ricordi. Un messaggio bellissimo e delicato, tipico di Nagita.
Ma quando anohito, Albert in questo caso, potrebbe averle regalato quel prezioso oggetto? Candy e Rosemary sono due anime molto simili. C’è un momento molto bello e di grande felicità in cui ciò può avvenire, proprio in quella camera a Chicago rifatta a nuovo col suo colore preferito. Una grande camera che profuma di legno con i mobili nuovi fatti con le lacrime e col sudore di lui. Lì su quel tavolo pieno di meravigliosi regali da scartare che le ha fatto trovare. Ecco, io immagino su quel tavolo anche questo bellissimo regalo di famiglia, per lei, solo per lei. Quale momento migliore per regalarglielo se non il giorno del suo compleanno?
P.S. una nota per l’immagine in evidenza, perché proprio il portagioie deve aver ispirato le copertine dell’edizione francese di Candy Candy Final Story. Il disegno della copertina appare come un portagioie intarsiato visto dall’alto; una scatola preziosa regalata da anohito, le prince sur la colline, che quando viene aperta contiene tutti i ricordi più preziosi di Candy.
(© Mizuki Kyoko, Igarashi Yumiko, Casa Editrice – Shodensha ) Testi di CCFS di Keiko Nagita. Traduzione italiana ad opera di Kappalab. Traduzione francese ad opera di Pika Édition.