Torno sul tema della felicità in Final Story, argomento normalmente colleghiamo alla dimensione amorosa, ma da cui però non necessariamente dipende.
Parliamo di Terry e di come venga sottovaluto il suo desiderio di non essere come il padre da adulto. Terence infatti dice che renderà felice la persona che ama. Richard amava Eleonor ma non l’ha resa felice bensì l’ha abbandonata portandole via il figlio. Il Duca sceglie la conformità e il suo ruolo sociale nella nobiltà. Non ha il coraggio di sposare una attrice americana. Per il figlio, vive nell’ipocrisia e nell’apparenza, sconnesso dai suoi sentimenti più profondi, guidato solo dal peso del suo nome e della sua storia familiare per i quali decide di sposare un’altra donna. Il Duca non riesce ad amare nemmeno il proprio figlio nato dalla relazione con la Baker. Terry non vuole essere come lui, dunque perché credere che torni da Susanna per conformismo sociale e per dovere? Dovere morale perché era ciò che ci si aspettava da lui? Ecco, allora si comporterebbe esattamente come il padre, ma Terry promette di non essere come lui e di rendere felice la persona che ama. Sceglie di stare con Susanna nella storia: una prima volta forse perché non tollerava di vederla soffrire per colpa sua. Una seconda volta, libero dai sensi di colpa verso Candy e la stessa Susanna, deciso a renderla felice e rasserenare Candy sulla loro decisione di separarsi. Il messaggio nel romanzo, guardando attraverso gli occhi della cultura giapponese (nel Candy Candy forum potete godere di un approfondimento molto bello in merito), è piuttosto chiaro: possiamo dire che si, Terry ama Susanna, perché vuole renderla felice. I sentimenti di Terry dunque non sono come quelli del padre ed è possibile pensare che Susanna e Terry, nel temlo che le è rimasto, siano stati felici insieme. Di Candy non credo fosse oramai più innamorato dopo Rockstown e probabilmente non si innamorerà di Susanna come di Candy qualche anno prima, ma ciò non significa non poterla amare. Terry sa di non poter amare Candy e renderla felice, sa che non spetterà a lui farlo e questo lo capisce già andando via dalla Saint Paul School. Perché Terry non lotta per la loro storia, dunque la sua felicità?, così come sono disposti a fare in altre storie d’amore altri protagonisti? Forse Terry capisce che c’è qualcosa di più forte che lo muove verso un’altra direzione, questo è il teatro. Terence forse capisce anche, lungo il suo percorso, che il teatro sarà sempre al primo posto per lui. Susanna è parte di quella dimensione, conosce bene il significato di quella vita e quella passione, perché condividono quell’ amore e non è un caso sia lei ad accoglierlo quando si presenterà alla compagnia Stratford. Nagita scrive che Terry nasce per essere un grande attore e nasce accompagnato da altri due personaggi legati a quel mondo: uno che lo ispirerà, ovvero Eleonor Baker la madre e poi Susanna Marlowe, che non è semplicisticamente colei che li separerà, come cerca di fare Eliza invece, ma è colei che lo salva. È grazie al suo gesto, perché innamorata checché se ne dica, che Terence non morirà. Candy, nel percorso di Terry, rappresenta forse la parte di lui che vede e gli fa trovare il coraggio di accettare se stesso e la sua passione per la recitazione, tanto da decidere di lasciare tutto e dedicargli la vita. In Scozia Candy comprende velocemente quanto Terry ami recitare, ma lui non osa ancora prendere una decisione definitiva (anche perché avvilito e furioso per il comportamento della madre attrice famosa, in America). Terence crede per un attimo che Candy possa attrarlo più del teatro, ma ciò che gli riserva il destino, dall’inganno di Eliza in poi, gli mostra che non è quella la sua strada e finalmente, grazie anche al fatto di essersi riappacificato con la madre (grazie a Candy), sente di poter tentare da solo di intraprendere la sua strada e dimostrare al mondo chi è Terence Graham, non più e mai più probabilmente, Granchester. Deve esser stato per lui un enorme sollievo raggiungere questa consapevolezza nonostante si separi dalla ragazza di cui si era innamorato sperando di non compromettere oltre il suo futuro. Terence trova la sua via e parte. Lui sa che non potrebbe essere altro nella vita che un attore. Nagita attraverso Terry mette in scena il dramma giovanile della crescita e della ricerca di se stessi. Ma Terence non era destinato ad essere la storia principale, i cui pilastri erano già stati scritti. Non sarebbe diventato la vita reale ma rappresentare più una parte intensa e definita del percorso di Candy. Una piccola opera teatrale nella storia. Qualcosa da poter vedere un giorno con occhi maturi e prendere per ciò che è stato. Basta anche pensare a cosa fosse la vita reale all’epoca della loro relazione: per Candy era Albert e il lavoro da infermiera, per Terry era il teatro, la compagnia teatrale, le prove con Susanna. Ciò che Candy e Terry condividono è un intenso sentimento adolescenziale che Nagita abilmente porta in scena per il tempo stabilito e che apparirà alla fine più un’illusione d’amore. Intenso, bellissimo, ma vivo solo se ripetuto nella Festa di Maggio o sulle scale attraverso il loro addio. Ci sarebbe piaciuta allo stesso modo la loro storia se il senso d’ingiustizia delle fan avesse dominato tanto da far cambiare il finale alla sua autrice? Vien da sé comprendere che non è proprio pensabile né per Nagita o chiunque altro. Shakespeare avrebbe mai cambiato il finale di Romeo e Giulietta? Nagita certo ha subito una pressione particolare verso la sua storia. È anche questo per me il motivo per cui non ha mai scelto di specificare il finale originale ma di lasciare una certa ambiguità su anohito, solo su di lui.
Molte fan occidentali, in particolar modo, fanno molta fatica a vedere che la storia di Candy Candy poteva finire con Terry e Candy felici con altre persone. Per i nostri stereotipi o finivano male ma insieme, sarebbe stato accettato meglio di Terry e Susanna o Candy con Albert, oppure si voleva a tutti i costi l’happy ending, come se fosse dovuto, un risarcimento. Quest’ultimo però avrebbe snaturato la storia. Se avessimo saputo che poi tutto sarebbe andato bene, avremmo rivissuto con quell’enfasi la loro separazione? Io ricordo che mi impressionò molto da bambina che Terence, nel cartone animato, non volle incontrare Candy che lavorava alla clinica. Incomprensibile per me bambina, così come anche la loro separazione nonostante tutto. Nagita fa una scelta azzeccata in realtà a non “modificare” il finale ma a restare ambigua su anohito perché così non toglie enfasi alla storia di Terry e Candy ma permette di creare un personale finale felice tra loro. Poterlo immaginare è, se ci pensiamo bene, di gran lunga meglio che vederlo scritto nero su bianco. La storia così resta intensa nella sua drammaticità. Mantiene alta la tensione in chi ha amato questa storia. Allo stesso modo Nagita prende per mano le lettrici e la sua protagonista verso la felicità “reale” con Anohito. Ma prende per mano anche Albert a cui fa dire che continuerà a fare in modo che Candy sia felice, dunque ad amarla come donna ora, perché anche per lui valgono le parole di Terry “renderò felice la persona che amo”. Cercare di rendere felici l’altro è un atto d’amore è una dichiarazione d’amore, di impegno, di dedizione, come sceglie anche Terry di fare con Susanna. Qui potete trovare un ottimo esempio per comprendere il significato di rendere felice una persona dal punto di vista tipico dei manga giapponesi.
In conclusione, non rivelare il nome di anohito serve a tutelare la storia con Terry di fronte alle fan più accanite da una parte e a non banalizzare la storia con Albert, il Principe della Collina, il prozio e pilastro del romanzo. Storia con Albert che Nagita non ci ha potuto raccontare a causa delle scelte e richieste dell’editore ai tempi della prima pubblicazione del manga. Anohito è un compromesso per rendere speciali queste due storie e permettere a tutte le fan di poter utilizzare la propria immaginazione liberamente.
Tornando alla domanda del titolo: Terence è felice? Nagita a Parigi dice si, lo è. Io credo soprattutto intendesse che Terence, nonostante i dolori che ha incontrato, le sue crisi e alti e bassi, le sue delusioni, ha realizzato se stesso, non è diventato come il padre ed è riuscito a diventare, con impegno e sacrificio, un grande attore!
(Pubblicazione © Casa Editrice – Shodensha, Toei animation)
© Kyoko Mizuki, Yumiko Igarashi. Testi di CCFS di Keiko Nagita. Traduzione italiana ad opera di Kappalab.
Hai detto una cosa molto interessante, Terence in FS ammette di non volere essere come suo padre e quindi nei rapporti con gli altri, le persone a cui tiene, non vuole essere ipocrita ne’ conformista, vuole essere sincero e fare felice o almeno tentare di fare felice coloro che ama. Nei riguardi delle tre donne della sua vita non sarà mai ipocrita, perdonerà su madre, cercando di comprenderne le motivazioni e capendo che, in fondo, il colpevole è stato suo padre che ha abbandonato Eleanor portandole tra l’altro via Terry bambino. Verso Candy non si illude, capisce che non sarà lui a renderla felice e quindi, giustamente, la lascia andare; verso Susanna c’è il rispetto ed anche l’incredulità mista a riconoscenza per il suo sacrificio. Sono certa che dopo il suo smarrimento iniziale, quando dopo Rockstown tornerà da lei, per scelta, non era obbligato a farlo, lo farà perché vuole così, vuole impegnarsi a rendere felice Susanna e così facendo anche Candy a cui ha promesso che farà del suo meglio. Se, come giustamente osservi, fosse tornato da Susanna solo per senso del dovere e conformismo ma senza la volontà di impegnarsi a renderla felice alla fine avrebbe fatto solo quello che ci si aspettava da lui, come aveva fatto suo padre. Quindi credo che Terry abbia avuto successo non solo come attore ma anche nel fare felice la sua fidanzata e penso che nel fare volutamente tutto questo egli stesso abbia trovato la sua felicità è sia cresciuto come uomo.
Resta il fatto che e ne sono convinta, il personaggio di Terry sia stato creato da Nagita per sublimarsi nella recitazione che è ciò che lo completa e gli da un senso e profonda gioia. Quando Nagita dice che è felice è perché alla fine è realizzato, ha trovato la sua dimensione, il suo equilibrio interiore e nulla, ma proprio nulla, a quel punto potrà impedirgli di trovare anche un nuovo amore.
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Esatto Cinzia, hai riassunto egregiamente! Terry è felice anche senza che Nagita abbia necessariamente immaginato altro per lui, perché Terence, come sottolinei, ha trovato la sua strada, i suoi valori, diversi da quelli del padre, la sua passione e si è pienamente realizzato. Terence precipita nella recitazione quando crede di ferire e deludere tutti, Susanna, Candy, probabilmente la stessa madre. Ed è quando si risolve e risolve sia la storia con Candy che quella nel presente con Susanna, che torna a splendere. Hai descritto i rapporti con le tre donne fondamentali nella sua vita perfettamente. 🌹💖
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