Nel cuore di Keiko Nagita

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“Le si stringe il cuore ripensando all’amato Anthony, che aveva creato per lei la rosa Dolce Candy, al travagliato rapporto col tenebroso Terence, al legame indissolubile con l’ineffabile Albert, all’amicizia incondizionata di Stair, Archie, Annie e Patty, senza mai dimenticare l’eccentrico benefattore prozio William, che l’adottò senza mai palesarsi, e il misterioso Principe della Collina, che la convinse da bambina ad affrontare la vita col sorriso sulle labbra”.

Un legame che non si spezza quello con Albert l’ineffabile, ovvero incredibile, impossibile da descrivere.

Quella citata è una parte della quarta di copertina di CCFS “Lettere” della versione italiana di Kappalab, che riassume le relazioni più importanti per Candy e, come leggiamo, è dedicato principalmente alla figura e alle identità di William A. Ardlay, di cui l’aspetto romantico viene raccontato attraverso le vesti del Principe della Collina. Anche l’editore francese Pika Édition, intitolando il secondo volume “Le prince sur la colline“, mette autorevolmente al centro la sua figura ancor più trattandosi di un romanzo con un epilogo d’amore con un uomo “misterioso” che ama Candy e che è amato da lei. Si legge spesso tra alcune fan di Terry, che la Nagita con CCFS abbia cambiato idea sul romanzo ed il finale, ma sono idee che reputo irrispettose verso l’autrice e anche poco sensibili. Non ha a che fare con chi sia anohito, ma con la volontà di cancellare una storia, un personaggio, il Principe della Collina, da un romanzo che sta molto a cuore alla sua autrice.

Leggendo gli approfondimenti trovati in rete negli anni dalle fan, vorrei raccontarli in questo articolo, fare un piccolo e spero prezioso collage insieme alle notizie attuali.

Da bambina Keiko Nagita desiderava diventare una scrittrice di romanzi famosa, questo dichiarò a sua madre quando ancora era alle elementari. Desiderava scrivere il libro “di una vita”, uno, almeno uno che le avesse portato il successo che desiderava. In realtà di romanzi ne ha scritti tanti, certo Candy Candy resta quello più famoso, quello per cui in una intervista di novembre 1999 che potete trovare qui scrive “Candy Candy is a very special work for me with lots of good memories in the bloom of my youth. A girl, Candy is my daughter who brought me many things, and she is also a benefactor for me.”

La storia di Candy Candy e tutti i suoi personaggi diventano un fenomeno mondiale dal 1976 in poi.
Keiko Nagita ama tutti i suoi personaggi, ama molto la sua storia, è chiaro che lascia un pezzetto del suo cuore in ognuno di loro e non sarà facile per lei salutarli. Anohito potremmo considerlarlo una ciliegina sulla torta, può incarnare il “personaggio preferito”. La Nagita è felice, è per lei un atto generoso di condivisione; desidera che l’immaginazione delle sue fan abbia un ruolo in questa sua ultima edizione, anche se abbiamo un “prezzo” da pagare che per me è notevole, ovvero il fatto che lei non potrà raccontarci moltissimo altro su questa storia e tutti i suoi personaggi, storie che terrà per sé. Ma non credo che la preferenza per un “anohito” giustifichi il voler denigrare una storia che sempre ha avuto un posto speciale nel suo cuore, non c’è con CCFS la volontà di cambiare il finale del manga con il Principe della Collina, i suoi principali protagonisti sono Candy l’orfana, come lei si sentiva dopo i suoi lutti, la famiglia Ardlay, per donarle quel calore famigliare, quella gioia che sembrava persa e poi la creazione di quel ragazzo meraviglioso, il Principe della Collina che le dice: “sei più carina quando ridi che quando piangi”, che cercherà di fare tutto ciò che è possibile affinché lei sia felice. La storia si articola tra molte avventure, gioie e dolori, ma la struttura resta la stessa, quella di 40 anni fa. Ma sapete da cosa ha origine questa famosa frase? Perché è così importante? Quando il lavoro del manga si concluse e la Nagita ricevette la prima bozza racconta nei suoi saggi, ad inizio del 2000, quanto segue:

Quel giorno a mezzanotte… lessi più volte la bozza stampata… i miei occhi si focalizzavano su un’unica pagina… “Ragazzina… sei molto più carina quando sorridi.” Quando scrissi questa frase, la mia mente tornò indietro nei ricordi.
Ma andiamo avanti… a 12 anni persi mio papà, a 21 persi mia mamma.
Un giorno un mio amico disse scherzando: – Per essere un’orfana in mezzo alla strada sei troppo grande per andare in un orfanotrofio.
Ma io ero in lutto e spaventata.
Coi risparmi dei miei genitori, difficilmente avrei potuto andare avanti e a 21 anni cominciai a lavorare.
Entrai a far parte di un gruppo di poesia e scrivevo versi. Frequentai quel gruppo di poesia per molto tempo.
Un giorno ricevetti una lettera da una delle frequentatrici del gruppo più anziane. Questa persona era molto silenziosa e quasi non parlavamo tra noi. Così rimasi sorpresa della lettera , ma l’aprii e lessi.

– Penso che sei più bella quando hai un’espressione gioiosa che quando hai l’aria triste, dovresti indossare il sorriso che avevi ai vecchi tempi, quando portavi il tuo cappello.
In quel momento… il mio cuore era stanco. Ero stanca delle espressioni spigolose della gente.
– Così ho una faccia triste? E… qualcuno ha focalizzato l’attenzione su di me. Mi sento offesa. Pensai con una risata.
[…]
Se io potessi inviarle un messaggio… Non riuscivo a dire che quelle parole scuotevano il mio petto.
Ho sempre custodito quelle parole importanti dentro di me.
Da allora non ho più incontrato questa persona. Forse lei ha dimenticato di avermi mandato una lettera.
Negli incontri fra persone… le parole possono farci sentire a disagio. Le parole possono però anche  risollevarci.
Albert parlò allegramente a Candy, ma il messaggio nascosto (sei più carina quando ridi che quando piangi) avrebbe dato a Candy un segno di riconoscimento più di uno stemma. Chiunque sembra più bello con l’aria allegra che con l’aria triste.”

Nella lettura del romanzo mi hanno molto coinvolta le sue emozioni e dopo aver seguito la presentazione e la sua ultima intervista in Francia al salone del libro di Parigi, ho percepito la sua risolutezza nel difendere quelle emozioni e anche il sincero dispiacere nel non poter e voler fornire alle fan maggiore “soddisfazione” sull’ anohito di ognuna (Terry o Albert).

Ma come nasce il romanzo di Candy Candy? La Nagita ci raccontava nei suoi saggi 20 anni fa, e lo riconferma nell’ultima intervista effettuata da Pika Édition, che la famiglia Ardlay naque dal grave lutto per la perdita di suo padre e iniziò a scrivere la storia di questa famiglia in cui potè esprimere i suoi sentimenti più profondi. Candy poi quando lei perse anche sua madre 10 anni dopo, alleviò il suo cuore.
Il suo messaggio è sempre lo stesso, per lei questi personaggi fanno parte della sua famiglia, perché le hanno dato gioia e l’hanno confortata. Ed è grata che anche per le fans di tutto il mondo che hanno amato questa storia, questi stessi personaggi siano stati parte della nostra vita sperando abbiano avuto lo stesso effetto di gioia e consolazione, perché il messaggio principale della storia è che non importa cosa accade nella vita, ma se si va avanti con coraggio e amore, accadrà dietro l’angolo sicuramente qualcosa di meraviglioso. Ed è anche per questo che la Nagita ci conferma oggi che tutti i suoi personaggi sono felici.

Uno degli elementi più importanti della storia inoltre, è senza dubbio la rosa. Dai suoi saggi scopriamo un particolare affettivo in merito:

「・・・・・・角を曲がって2件目、白いバラの垣根の家です。」
昔、住んでいた家の道順を説明する時、いつも使っていた言葉。
アメリカに長く住んでいた祖母は顔に似合わず(ごめん)ロマンチストでした。 小さな家でしたが、垣根だけは祖母の意見を取りいれ、当時としてはシャレていたのです。
白い垣根におもちゃのようなブルーの木の門。 5月になるとその小さな門をはさんで、右側には赤いつるバラ、左側には白いつるバラが垣根に絡まるように咲きました。
その垣根が少しずつ色褪せてくるにしたがって、わたしたち家族も変化してきました。
まず祖母が68歳で、再婚してその家をでていきました。 若い頃、知っていた人(まじめそうで感じがよかった・・・祖母談)と文通をはじめたのが縁だったようです。
「私はねえ、進取の気性にとんでいますので」
という祖母本人の口癖とおり、決めたらさっさと郊外に引越していきました。わたしはそんな祖母のすっきりした生き方がとても好きです。
結婚を望みながら、なだ果たせない友達によく祖母の話をします。
「人生は最後までわからないのよ。 わたしのおばあちゃまは20歳で結婚してアメリカにいって、25歳で未亡人になったの。 それからわたしの父と叔父を育てるためにがんばって、68歳で再婚したのよ。 初めの結婚では5年、68歳でしたのに10年間 夫と暮らしたの・・・倍も一緒だったのよ! ねっ、人生って最後まであきらめちゃだめよ」
次に出ていったのは父でした。 増築した二階(わたしがキャンディの原稿を書き始めた部屋)にすむこともなく<黄泉の国>に引っ越しました。
それでも、5月になると、バラは咲き続け、その後、母も父を追いかけて<黄泉の国>へ旅立ちました。

Ci racconta che la sua casa aveva una staccionata e un cespuglio di rose bianche,  e che usava quel particolare per indicare agli altri la posizione della sua casa. In questa parte del saggio racconta anche altre cose personali che non ho facilità a comprendere, parla della nonna, dei cambiamenti che la sua famiglia ha subito dopo i lutti, e che le rose continuavano in maggio a sbocciare.  Parla anche ( ma se sbaglio vi prego di correggermi!), di quanto lei dopo il suo matrimonio non abbia avuto il coraggio di continuare ad abitare quella casa. Ha abbandonato la “staccionata con le rose”. Questo testo, come gli altri già tradotti ad inizio articolo, è tratto da un sito non più raggiungibile purtroppo, che a suo tempo mi aveva mandato una amica http://www1.odn.ne.jp/~lilac/candy_candy/episode1.html.

La rosa dunque, rappresenta casa Ardlay, quella più cara ad Albert, Rosemary e Anthony, ovvero Lakewood. Rappresenta la sua casa quando la Nagita viveva con i genitori, significano il senso della vita, nonostante tutto, ad ogni maggio le rose continuano a sbocciare. Sono i fiori che Candy nel suo presente cura personalmente nel suo giardino. Anthony nel romanzo ripete le parole di Rosemary, e Candy le ripeterà ad Albert: “I fiori muoiono e rinascono ancora più belli. Le persone muoiono e rinascono ancora più splendide nel cuore di chi resta”.  Dopo la morte di Anthony  Candy ha questo stato d’animo: “Ero convinta che nessun fiore sarebbe mai più sbocciato”. Questa frase ci fa capire l’immedesimazione dell’autrice, il suo stato di lutto e il riferimento anche alla sua casa che non era più la stessa senza i suoi genitori, così come Lakewood non è più la stessa per Candy senza Anthony e poi Stair, o senza Rosmary e suo padre per Albert. Tra l’altro a Lakewood, sarà Albert dopo la morte di Anthony a chiedere al giardiniere di avere cura del roseto e, nelle antiche novelle, è Albert ad aver piantato delle rose nel punto in cui Anthony morì. Lì porta Candy nella loro gita in CCFS, dove appunto ci sono le rose multiflora… nel libro messe in corsivo, forse ad indicare questa particolarità.

Ed ecco come Nagita sensei si è presentata il 15 marzo 2019 per il lancio del suo romanzo in Francia, grazie a Pika Édition:

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La penna stilografica è la stessa acquistata per concludere il capito finale di Candy Candy in Francia, mentre l’inchiostro è aromatizzato con il profumo di rose, così che una volta firmati i suoi libri, il profumo di rose avvolga il lettore così come la stessa Nagita racconta nella postfazione di CCFS, la copertina originale del roseto possa avvolgere il lettore in un’atmosfera profumata che ha come tema la speranza. La rosa nel cuore della Nagita, come simbolo di casa, di momenti spensierati e felici, come simbolo del ciclo della vita e soprattutto di speranza. ” Da CCFS, andando incontro al Principe/Anthony: L’auto costeggiò il lago per poi seguire la stradina che passava nel bosco. Scintillando sotto i raggi di luce che penetravano tra i rami, il vento trasportava l’odore delle rose, e appena Candy se ne accorse il suo cuore si mise a battere forte da farle quasi male.

Quali altri simboli importanti ci sono poi in CCFS? Senza dubbio la luna ed il vento. In questa pagina, se avrete la pazienza di tradurre e cercare, troverete moltissime informazioni e soprattutto descrizioni della Nagita sulla natura, poesie e sul mondo dei suoi romanzi.

La Nagita, la luna e il vento (traduzione di google!):

Ogni mese, ogni luna è bella, ma la luminosità della luna da settembre a ottobre può persino essere percepita come un potere produttrice di miracoli. È stato molti anni fa che ho pensato di andare a fare una passeggiata notturna con mia figlia quando era ancora piccola.

Luna piena … Luna piena ….

La luce della luna che si riversa su chiunque senza accusa.

Una luna piena è una volta al mese. È un peccato non ricevere un tale dono dall’universo. Sì, andiamo in giro con la luna piena per un anno da quest’anno …. L’inizio dell’anno, -facciamo una passeggiata la notte di luna piena ogni mese da ora in poi – Quando l’ho detto a mia figlia le sono brillati gli occhi. – Facciamo una passeggiata di notte? –  […] Cosa ci si può aspettare da una notte di luna piena? Certamente, un miracolo può verificarsi con la luna piena.

Da CCFS:

L’incontro con Albert che la salva dalla cascata per me è ancora più romantico e bello rispetto al meraviglioso incontro con il Principe della Collina. Candy si trova al sicuro nella baita, il fuoco scoppiettante del camino, lui che la veste con una sua camicia e fa asciugare i suoi abiti. Lui che le prepara un pasto caldo e la ascolta parlare tutta la notte; racconta Candy:
“In effetti , fuori dalla finestra era tutto buio, anche se in cielo risplendeva la luna.
Nonostante lo avesse appena conosciuto, per qualche misterioso motivo sentiva di potergli confidare tutto.”
Albert riaccompagna Candy per la via di casa, “Immersa nella foschia mattutina, la barca procedeva lentamente, producendo un rumore sonnolento mentre scivolava sull’acqua. Gli uccelli acquatici solcavano il cielo terso sopra di loro.
– Non so se ce la faccio a tornare,- mormorò Candy, e inalò il profumo dell’erba e dei fiori ricoperti di rugiada che crescevano lungo le rive del fiume.
La serata passata in compagnia del signor Albert e degli animali era stata stupenda.
(la rugiada ricorda la nuova prefazione dell’edizione francese).
Candy poi subito dopo essere rientrata dai Lagan scrive una lettera ad Albert:

Caro signor Albert,
il tempo che abbiamo trascorso nella baita è stato per me un sogno.
Spero che lei stia sempre bene e che possa continuare a vivere con i suoi amici animali.
Non so ancora chi sarà il mio nuovo datore di lavoro, ma ovunque andrò io non mi darò mai per vinta, quindi le chiedo di non preoccuparsi. Prego sempre che nessuno la scopra e che possa vivere tranquillamente.
Lei ha salvato la mia vita, e io ne avrò sempre cura.
Grazie davvero di cuore, e mi saluti tanto Poupe!

Candice White (come vede il mio vero nome è molto raffinato)

E poi arriva la notte giusta per inviargliela. Come stagione quì siamo presumibilmente a fine agosto inizi settembre, perché le vicende che seguono vedono, nel giro di poco, Candy costretta a partire per il Messico e adottata dagli Ardlay. Quando avrà il presagio per la morte di Anthony è davvero poco tempo che è adottata e sappiamo che siamo a fine estate.

“Sopra il buio del bosco, si stagliava una luna piena che si rifletteva in modo perfetto sull’acqua. In piedi presso la riva, Candy, sentiva soffiare il vento, ma non si trattava di un vento qualsiasi: era il vento del sud.
– Ti prego fa che questo messaggio arrivi al signor Albert…

E poi poco dopo ancora quando dovrà partire per il Messico:

“Dal lago soffiava un vento leggero. Si trattava probabilmente del vento del sud. Se in quel momento avesse affidato alla corrente una bottiglia contenente un messaggio, forse sarebbe arrivata sino al signor Albert.”

Candy invece di partire sperava di poter andare a vivere con Albert, ma non voleva essergli di peso, così come non voleva tornare alla Casa di Pony per non essere di peso alle direttrici. Si fa coraggio facendo tintinnare il suo medaglione (di Albert) che, quando si era addormentata sulla barca dopo il litigio con Neal e dopo la delusione per Anthony che l’aveva sgridata, aveva appeso alla sua collana per non perderlo e che Albert riconosce subito quando la salva dalla cascata. Il medaglione del Principe della Collina. In realtà ogni volta che fa tintinnare quel campanellino accade una magia, che la porterà sempre verso di lui.

Tornando alle parole della Nagita, vediamo che la luna e poi la luna piena, fanno da sfondo in CCFS al loro incontro che viene vissuto come un sogno. È una luna davvero produttrice di miracoli, così come è molto romantico questo inviargli messaggi con una bottiglia che lui troverà e custodirà. Nagita ci specifica anche che non è un vento qualsiasi a far sì che questi messaggi arrivino a lui, ma un vento leggero che per me rappresenta Albert. Anche voi vi sarete chieste perché proprio il vento del sud? Forse la spiegazione è proprio nel link che vi ho postato e che racconta la passione della Nagita per il vento, racconta aneddoti e poesie che vi consiglio di leggere. Sempre traduzione attraverso google:

Quando è stato il fatto che venissi a sapere che c’era un nome del vento? […]

Nei paesi stranieri, nel momento in cui ho saputo che un bel nome chiamato “Mistral” è un forte vento da maschiaccio, il mio cuore ha iniziato a concentrarsi sui nomi del vento in vari luoghi.

Nel film Morte a Venezia (del 1971), il vento chiamato Scirocco è rimasto nel mio orecchio. La sabbia del lontano deserto del Sahara vola, viaggiando a Venezia, in Italia. Solo immaginarlo ti fa sentire romantico…

Il vento per la Nagita porta cose buone ma anche a volte cose meno buone. Nel caso di Albert direi che porta solo cose buone… lo Scirocco è un vento caldo che arriva da sud, e ci mostra nuovamente come la Nagita ami l’arte, la musica ed il cinema italiani. Noi italiani ci troviamo molto vicini all’Africa e sappiamo bene la potenza dello Scirocco quando arriva dal continente, il cielo si tinge di giallo e piove sabbia del deserto. In estate poi significa un’ondata di caldo bollente. Ma la signora Nagita nel vento del sud (precisamente è vento di sud/est) immagina Albert e la sua amata Africa, immagina il romanticismo del deserto del Sahara, immagina calore, passione? Quel vento trasporterà i messaggi di Candy fino a lui… e tutto ciò che leggo in CCFS e le sue descrizioni per me sono tremendamente romantiche…

Grazie Nagita sensei perché d’ora in poi vedrò anche io un po’ di romanticismo quando questo vento del sud avvolgerà il nostro paese!

Ma in merito al vento, c’è altro da dire… riporto la poesia dell’artbook in evidenza e ancora le parole della Nagita in CCFS:

Il racconto di Albert sulla Collina di Pony:

Ed è stata anche la prima volta in cui ho potuto ammirare un sorriso così meraviglioso
La tua immagine mi ha colpito al cuore
Se quel giorno sono sparito all’improvviso è stato a causa di Georges. L’ho visto risalire la collina e sono scappato dall’altra parte, lungo il pendio, rapido come il vento.

Candy dopo l’incontro con il  Principe, come se davvero andandosene abbia lasciato quella brezza leggera nel suo cuore… “Nel sentire la speranza che nasceva dentro di lei, Candy sentì il cuore illuminato da un brillante raggio di luce e accarezzato da un vento leggero. Il Principe della collina era davvero un ragazzo meraviglioso.

Ripensando poi al principe quando incontra Anthony:

proprio come aveva fatto il Principe della Collina, lasciando nel suo cuore una delicata brezza.”

Questo ci racconta invece l’autrice a conclusione del romanzo nella postfazione CCFS:

Dentro di me si agitano sentimenti contrastanti: mi sento molto triste, ma al tempo stesso nel mio cuore soffia un vento leggero.”

Nel Vento

Mi piace il vento,
perché la mia persona amata si muove sempre nel vento.

Mi piace il vento. Mi piace la sua voce.

Ascolta, (nel vento) posso sentire la voce della persona
per la quale provo nostalgia.

E questa persona mi sta chiamando.

Questo vento leggero nel cuore di Candy e nel cuore della Nagita, ha per me un unico significato: nel loro cuore c’è indissolubilmente Albert l’amore del destino, l’amore vero.

Source: Candy Candy Nakayoshi Deluxe Album Illustration Part 2 (1977)
© Kyoko Mizuki, Yumiko Igarashi. Testi di CCFS di Keiko Nagita. Traduzione italiana ad opera di Kappalab.

Credits: http://web.archive.org/web/20080512145307/http://www.k-nagi.com/minasamani.html

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