“È l’ultimo ricordo che ho di lui. È stato lì che mi ha dato quel carillon in grado di produrre una melodia così meravigliosa. Quante volte la sua musica mi è stata di conforto…”
Keiko Nagita ci racconta nel secondo volume di CCFS che anohito aggiusta facilmente il Carillon di Candy che si è guastato. Leggendo il romanzo, scopriamo un paio di cose interessanti:
1) Le invenzioni di Stair non durano molto a lungo, causando anche nei lettori ilarità per le scene che ne sussegnono.
2) Candy ci racconta che utilizza molto il Carillon quando è triste.
Questo oggetto per lei molto prezioso, viene regalato da Stair prima che lei parta per New York, nella speranza di poter stare, finalmente, con Terence. Lì, nella stazione del treno, la mattina in cui lei parte. Probabilmente ci troviano a fine autunno 1916, Terence è il protagonista di Romeo e Giulietta.
Candy non ha idea che Stair ha deciso di partire per la guerra come aviatore volontario e Stair lo farà perché convinto di dover fare la sua parte contro quella follia che è la prima guerra mondiale. Farà la sua parte sino a compiere il sacrificio totale.
Il suo personaggio ricalca appieno la condotta dei samurai che si sacrificano per la patria, l’amata, la famiglia, il loro imperatore.
Stair si rifiuta di combattre, volerà la prima volta in battaglia solo per proteggere i suoi compagni. Si immola venendo colpito e precipitando nel tramonto.
Bellissima la lettera che l’autrice scrive del capitano Rolf Baughmann del II volume:
” Mi è stato riferito che il suo aereo, più che precipitare, si è come tuffato con impeto nel sole”.
Stair sapeva che difficilmente sarebbe tornato a casa e non può lasciare “sola” la sua amica Candy.
Costruisce il carillon per lei, componendo una musica dolce e che rasserena. Sarà il carillon a dare la forza a Candy di tornare a casa da New York dopo la separazione inaspettata e definitiva da Terence e il dramma di Susanna. Quella musica ha la capacità di alleviare il suo cuore.
Ed è sempre il carillon della felicità che la farà sentire vicina a Stair dopo la notizia della sua morte.
Non abbiamo dubbi che lei lo ascolti molto spesso durante il 1917, i cui primi mesi sono segnati dal dolore per aver dovuto rinunciare a Terry e aver perso Stair.
Il suo utilizzo frequente però lo fa guastare e questo getta nello sconforto Candy.
Nel 1917 lei abita con Albert nella Casa della Magnolia, possiamo immaginare, che lui stesso conosca bene quella dolce musica e l’abbia ascoltata spesso. E ancor più gli è cara perché opera del proprio nipote.
Io non credo che Candy possa mettere da parte quell’oggetto rotto per anni, in attesa che altri possano aggiutarlo, in questo caso un ipotetico Terence/anohito.
Può chiedere ad una persona di fiducia, che ha accanto, Albert. Penso che avrebbe fatto in modo comunque di aggiustarlo presto, proprio per le emozioni che ci racconta la Nagita:
“Avevi ragione, Stair: in quella notte innevata, tu mi hai salvato. Senza questa musica serena e allegra, non so nemmeno se sarei riuscita a tornare a Chicago. Da quel giorno, ogni volta che mi sono sentita triste , ho ascoltato la sua melodia, finché un giorno si è rotto. Ero così abbattuta, e mi sembrava quasi di aver perso l’ultima cosa che mi teneva legata al mio amico (Stair), ma qualche tempo dopo il mio lui è riuscito facilmente a ripararlo.”
Lo ha aggiustato quando ancora convivevano? O dopo aver rivelato di essere il prozio William, a Lakewood? Una volta che il carillon viene aggiustato Candy decide di conservarlo e utilizzarlo il meno possibile, consapevole della sua fragilità.
Non è un oggetto complesso il Carillon della Felicità di Candy, la differenza per me su chi lo aggiusta la fa (al di là delle abilità manuali di Albert e dell’ aver già provato ad aggiustare altri marchingegni di Stair o al di là delle mani di Terence che Stair considera da inventore perché delicate), chi in quella fase della sua vita le sta vicino, ovvero Albert…
© 水木杏子 いがらしゆみこ 東映動画
(© Mizuki Kyoko, Igarashi Yumiko, TOEI Animation) Testi di CCFS di Keiko Nagita. Traduzione italiana ad opera di Kappalab.
Bello! leggo e mi commuovo! A distanza di termpo questa storia mi scombussola ancora tutta e mi fa commuovere…
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