Il quadro di Slim

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Il quadro di Slim è per me il cuore della storia, il cuore di anohito. Una new entry nel romanzo di Candy Candy dieci volte più importante della inedita lettera di Terence.
Oltre a comparire per la prima volta in CCFS, viene descritto più volte durante la narrazione della prima parte della retrospezione, sino alla morte di Anthony.
Se il quadro di Slim è peculiare ad anohito, perché la sua autrice lo rende specifico soprattutto per il Principe della Collina e non per Terence?
La Nagita poteva renderlo un “indizio” neutrale ma evidentemente non lo è… anche perché non è un mero indizio, bensì il simbolo di una importante esperienza personale dei due protagonisti, oltre l’immagine e la cornice del loro primo incontro, del loro ritrovarsi, della nascita del loro amore. Una parola è importante per la coppia Candy/anohito, ciò che questa pittura racchiude più di ogni altra cosa ovvero condivisione, di luoghi ed emozioni.

Esiste un motivo per cui Slim non avrebbe dovuto dipingere l’orfanotrofio durante la prima neve della stagione? La neve è romantica, porta gioia ai bambini, Candy ce lo racconta nelle prime pagine di CCFS, magari con lo sfondo di un cielo azzurro come solo una giornata limpida invernale può avere. Magari con qualche bucaneve che spunta dal manto nevoso… Una descrizione simile ci avrebbe subito fatto pensare a Terence, ma d’altro canto non possiamo dire che Albert, visto le visite effettuate alla Casa di Pony, non possa averla vista anche innevata, anche se ciò non viene specificato mai dall’autrice.  Ma è chiaro che un dipinto della collina di Pony innevata sarebbe stata peculiare a Terry.  Avrebbe potuto diventare il paesaggio in cui ritrovare Terence, così come la neve è emblematica per la loro separazione a New York e la visita di lui alla Casa di Pony, quando non riuscì ad incontrarlo lì per poco al rientro dall’america ci racconta Candy; o come il freddo e l’inverno sono l’ambientazione del loro primo incontro sulla nave in viaggio per Londra.

No, non è la scelta dell’autrice. Il dipinto di Slim rappresenta le tavole già note del manga e dell’artbook che includono solo ed esclusivamente il Principe della Collina, il punto di vista del giovane William A. Ardlay, vestito con il tradizionale kilt scozzese. Qui potete trovare l’articolo “due differenti punti di vista” dove approfondire ulteriormente perché Terence non ha mai visto la casa antica e perché l’autrice scrive nel prologo: Solo lui (Slim) avrebbe potuto rappresentare la Casa di Pony come la conoscevamo un tempo“, e Terence non fa parte di quel “tempo”. Ma è solo questo?
La Nagita per me non vuole raccontarci che Terence è talmente innamorato da avere poteri speciali, riconoscere una casa in un contesto mai visto e anche diversa da quella dipinta.
Candy e Terence non hanno mai condiviso la Collina di Pony come hanno fatto Candy ed il Principe. Il quadro non rappresenta la collina della Saint Paul School… Non è quello il dipinto.
Dunque non si voleva con il quadro di Slim evidenziare l’amore di anohito per Candy o i poteri dell’innamoramento, nel riconoscere qualcosa di non conosciuto, bensì evidenziare il potere dell’amore invisibile e dei fili del destino che uniscono due persone; il potere della condivisione tra due persone che si amano.

Sono convinta che la Nagita ci abbia rivelato più volte chi sia Ano Hito, semplicemente raccontandoci la storia. Non si è mai concentrata sul nome, tanto meno su ipotetici indizi,  ma sulle emozioni.
Il quadro descrive la Collina di Pony, descrive la Casa di Pony e mentre Candy lo osserva sola nella stanza nel suo presente, parte la retrospezione, il racconto del romanzo. Tornando con la mente proprio al giorno in cui Annie viene adottata e Candy incontra il Principe della Collina, ovvero il giovane Albert, ovvero il già capo famiglia della facoltosa ed illustre famiglia Ardlay…

La Nagita ci specifica più volte che Slim dipinge la casa antica completa del suo contesto naturale. Non è un caso, Albert è l’unico che ci racconta la sua esperienza sulla Collina di Pony la prima volta in cui la vede e sappiamo che avviene in primavera, quando la casa non ha ancora subito ampliamenti, perché sarà lui l’artefice di tutti i futuri lavori e ampliamenti.
Il loro legame nasce sulla collina in una dimensione misteriosa e d’amore. Quel sentimento che agisce senza che lei sappia chi lui sia, anche quando si ritroveranno qualche anno dopo. Per motivi che solo l’amore conosce, Candy e Albert rafforzeranno il loro legame in un arco di tempo di circa 14-15 anni.
Del quadro in CCFS non si parlerà più dopo l’ entrata in scena Terry. Terence a mio parere è totalmente scollegato da esso, perché CCFS non è un sequel…

In quali modi misteriosi ha agito il destino affinché Anohito trovasse quel dipinto? Possiamo solo mettere in luce una serie di eventi che ci vengono raccontati, altro non sapremo.
Primo fatto, ci viene specificato che Slim è stato adottato dopo che Candy è andata a vivere dai Lagan, prima che lei tornasse dopo la morte di Anthony.
Slim era un bambino che soffriva di enuresi (si faceva la pipì sotto senza che ciò fosse considerato appropriato per la sua età dalle suore) e aveva un dono. Non era un bimbetto che scarabocchiava, ma le suore erano consapevoli del suo talento. Per questo quando viene adottato da un fabbro provano un grande rammarico, avrebbero voluto che studiasse l’arte del disegno (prologo primo volume).
Parliamo dunque di un bambino già scolarizzato. Per lui immaginavano un futuro da pittore? Candy ci racconta che era affezionato a lei e che quel quadro sembra proprio la rappresenti, sia stato dipinto per lei… Un maggio in fiore… E sente, osservandolo, che quando lo ha dipinto lui era felice. L’immagine che a me arriva è di un bambino che soffre nel post adozione, così come Candy ha sofferto dai Lagan, e in qualche modo abbia avuto la possibilità di dipingere qualcosa di bello che era nel suo cuore, pensando a Candy e alla loro Casa di Pony. È un romanzo in cui capitano avventure inaspettate e questo quadro sembra venga creato per dover arrivare a Candy, e infatti raggiungerà proprio lei ma per mano di anohito. Dove viene trovato il quadro? Proprio a Londra…Perché lì, oltre l’oceano sarebbe stato d’aiuto. O forse inizialmente perché era lì che Candy si trovava… Non ci racconterà la Nagita come farà il quadro dall’America ad arrivare in quel mercatino delle pulci… Peccato.

In CCFS, abbiamo solo un momento certo in cui sappiamo che i personaggi si trovano a Londra, Candy, Albert e Terence. Tra l’adozione di Slim e la presenza di Albert e Candy a Londra passa circa un anno. Conoscendo la Nagita che è capace di far accadere tutto in una sola stagione, vedi Candy che va dai Lagan a fine primfavera e la morte di Anthony che avviene a fine estate o subito dopo, per me è plausibile che in quei mesi il destino di Candy e anohito si sia mosso attraverso Slim e appunto, un ancora inconsapevole anohito. Evito di fare e immaginare salti temporali e mi concentro sull’unico periodo londinese che conosciamo.

Candy in quel momento potrebbe riconoscere ovviamente il quadro di Slim a colpo sicuro, la vecchia casa così come l’aveva lasciata, ma non è l’unica. In quel momento solo Albert, il Principe della Collina, può riconoscere quella casa e quella collina, così come sono state dipinte e lo fa nonostante Candy non sia nemmeno sicura lui l’abbia davvero visto l’orfanotrofio mentre glielo indicava. Terence no, non poteva riconoscerla, ancora non c’era mai stato. Albert non visiterà più quei luoghi sino a quando si rivela come il prozio William.
Ma perché Candy si meraviglia che al suo lui sia bastato un solo sguardo per riconoscere che quella era la Casa di Pony? Perché l’aveva vista una sola volta? Basta leggere le parole di Albert. Avevamo già detto che quel quadro poteva essere importante per lui perché legato alle emozioni della sua esperienza e del suo incontro con Candy, ma in realtà ci rivela qualcosa in più:

Corrispondenza dell’epilogo II vol CCFS, Albert scrive a Candy:

“ Su quella collina io ho scoperto il modo in cui volevo vivere.
Nemmeno io ho mai dimenticato quella piccola bambina, per questo ti ho riconosciuto subito quando ti ho salvato dopo che sei precipitata dall’alto della cascata —
Quando mi hai raccontato di te, io ho sentito il desiderio di renderti felice. Volevo che la ragazza che avevo davanti ai miei occhi trovasse la sua felicità”

Riuscite a scoprire il segreto nascosto di queste parole? Albert su quella collina incontra una bambina che racconta, gli ha colpito il cuore con il suo sorriso meraviglioso. Racconta poi che lì, su quella collina, lui ha capito come vivere. Decisione e riflessione profonda su se stesso, la sua famiglia ed il suo ruolo di capofamiglia. Quindi quella collina su cui ha scelto di fermarsi, assume una grande importanza. E Albert dice: per questo ti ho riconosciuto subito. Questa per me è una rivelazione, Albert al primo sguardo riconosce subito quella bambina incontrata anni prima in quella collina tanto importante anche per lui, poi nota il crocifisso e la sua spilla. Ma tace… La stessa bambina che gli indica la Casa di Pony ma che lui forse vede per una frazione di secondo perché sparisce, veloce come il vento, o che magari aveva visto appena arrivato.

Quando si trova a Londra e si incontra con Candy, sa che sta aiutando quella ragazza, oramai molto cara a lui a trovare la sua felicità ed è per questo che un girovago come Albert gironzolando per Londra, visita un mercatino delle pulci. Solo per come Candy ce lo descrive quando inaspettatamente si incontreranno, gli si addice che vada per mercatini delle pulci, ma è anche probabile che lui stesse cercando qualcosa per la sua casa; di certo non abitava negli appartamenti degli Ardlay (nella lettura leggiamo anche che nonostante il buio va in giro per Londra con gli occhiali da sole…per non farsi riconoscere come Mr Ardlay?), lavorava allo Zoo Blu River e come eravamo abituati ad immaginarlo nello chalet del bosco, sappiamo che costruiva sedie e tavoli lavorando il legno.

Niente di strano che Albert, che continua a non vivere come William A. Ardlay, fosse andato al mercatino a curiosare per magari anche arredare il suo umile appartamentino londinese. Viene attratto dalle pitture ad olio e al primo sguardo così come ha riconosciuto subito Candy a Lakewood nella cascata, pochi mesi dopo riconosce subito in un dipinto la Casa di Pony… e la collina, proprio quella collina che lui scelse anni prima per riflettere e pensare: “Non so perché a un certo punto mi sono fermato e sono salito su quell’altura” (sempre dalla lettera nell’epilogo del II volume). Per lui rappresentava la collina perfetta. Solo lui era in grado davvero di riconoscere la collina e la casa dell’infanzia di Candy e Slim.

Io sento che questa è la Nagita, dove dei fili invisibili speciali e indissolubili, legano due persone che si sono incontrate solo un paio di volte e misteriosamente tessono il loro destino. Solo le mani misteriose del Principe della Collina potevano venire in possesso di un quadro che avrebbe dovuto raggiungere Candy prima o poi per diventare un meraviglioso regalo e alleggerire il suo dispiacere del distacco da Suor Maria, Miss Pony e i bambini.
La collina di Pony è il luogo che dà conforto a Candy da sempre, ma è anche la collina che attrae Albert quando furioso con la sua famiglia scappa di casa. Lì c’è l’appuntamento col suo destino. Scoprire se stesso, decidere che nessuno più gli dirà cosa fare della sua vita e poi…incontrare Candy, la donna che desidererà sempre rendere felice, che proteggerà, l’unica donna nella sua vita, colei che lo salverà quando perderà la memoria e che il destino riunirà per caso. Quel giorno proprio sulla collina dipinta da Slim, si incontrano due cuori sofferenti, ma capaci subito di illuminare la vita uno dell’altra, tanto da non potersi più dimenticare.

Nella descrizione fatta del quadro c’è un altro elemento che porta ad un’altra rivelazione per me emozionante. Il quadro, ci descrive Candy, ha una cornice fatta a mano… perché la Nagita ce lo specifica? È ovvio che si tratti di qualcuno che sa lavorare il legno, intuitivamente alcune di noi hanno legato questo fatto ad Albert, perché nel romanzo come già detto, usa il legno per costruire mobili. Le parole di Candy nella lettera “Per il Signor Albert” nell’epilogo:

“Non posso pensare a quell’enorme stanza che ha completamente rinnovato in color verde menta apposta per me! Quei mobili artigianali in legno, così belli da toccare…il loro profumo! […] Ora avrò voglia di ritornare spesso alla residenza di Chicago. […]
Ma non era finita qui! Ero convinta che il frutto delle sue lacrime e del suo sudore fosse proprio quella camera riarredata! E invece, il regalo che si è presentato davanti ai miei occhi mi ha lasciato letteralmente senza fiato! Grazie signor Albert! Non avrei mai potuto immaginare che avesse riacquistato Cleopatra e Cesar!”

Eccolo qui l’uomo dai regali meravigliosi, quello che vuol fare felice la sua Candy. E qui ci viene “svelato” che Albert con le sue lacrime ed il suo sudore ha fatto a mano i mobili della stanza di Candy… Questo è Albert, un Albert innamorato. E non solo, le dona qualcosa che per lei era prezioso. I due cavalli.
Albert è profondamente attento alle emozioni di Candy e a ciò che gli ha raccontato negli anni. E questo evento per me ci racconta anche di un Albert che fa personalmente a mano la cornice per il quadro di Slim.
Per Candy trovare il dipinto di Slim in un momento complesso, è davvero un regalo meraviglioso, dove Albert comprende bene il suo e loro sacrificio di allontanarsi dall’unica casa che ora probabilmente considerano casa. Albert infatti ha venduto Lakewood… il luogo che più amava, immerso nella natura e che tanto somigliava alla Scozia.
Albert inoltre ha ristrutturato e ricostruito con gioia la Casa di Pony in diversi periodi.
Albert frequenta la casa di Pony.
Per me la considerano il luogo dove tornare e non ho dubbi che ciò avverrà, magari invecchiando insieme a Candy come accade a Cleopatra e Cesar finalmente ritrovati.

Ma andiamo avanti, è di poche settimane fa l’annuncio dell’uscita dei due volumi di CCFS in Francia. Di seguito uno stralcio dell’anticipazione del prologo dell’edizione francese di Candy Candy Final Story che potete trovare qui.

Je me suis levée de ma chaise et je me suis dirigée lentement vers la console.
Une peinture à huile au la format paysage d’une cinquantaine de centimetrès de large dans un cadre fait main y est disposée de facon à etre visible de n’importe quel endroit de la pièce. C’est lui qui a choisi l’endroit au l’accrocher comme c’est lui qui m’a offert ce tableau qu’il a trouvé a Londres dans ou marché aux puces, il y a quelques annees. Que merveilleux cadeau. Du premier coupe d’oeil, il avait réperé par mi tout un tas d’antiquités cette vieille peinture à l’uile répresentant l’orphelinat.
Quand je lui avais fait part de la découverte du tableau de Slim, Mlle Pony ecc
Le jour où ma vie a été bouleversèe.

È stato lui a scegliere il posto dove appenderlo, così come è stato lui a regalarmi questo quadro che ha trovato a Londra al mercatino delle pulci qualche anno fa. Che regalo meraviglioso. Al primo sguardo (a colpo d’occhio), aveva visto tra un intero mucchio di pitture antiche questo dipinto che rappresenta il vecchio orfanotrofio.
Quando ho raccontato della scoperta del dipinto di Slim Miss Pony […]
Il giorno in cui la mia vita è cambiata.

Candy sembra ci racconti la prima volta in cui ha visto il quadro. Non sappiamo da quanti anni viva nel Regno Unito, probabilmente da anni, e sembra proprio che nel momento in cui Candy arriva nella villa, scopra, nel salone, il quadro della Casa di Pony.
Si intuisce, e non sarà la prima volta che accadrà nel romanzo, che mentre racconta, lei torni a quel momento in cui ha trovato il quadro anni prima, rispetto al momento in cui lei ce ne parla.
Anche dalla traduzione francese per me è chiaro che Candy abbia trovato il quadro già appeso nel salotto, nella villa in cui abita. Mai si ha l’impressione che Candy abbia ricevuto nelle mani il dipinto, come fosse un regalo acquistato da anohito e subito regalato, né nella versione francese né in quella italiana.

Non è Candy a decidere dove sistemare il quadro, come sicuramente sarebbe successo se lui lo avesse consegnato a lei, perché quando lo prese lui non viveva con Candy e lei non conosceva la sua vera identità. Per questo secondo me lei specifica che è stato lui ad aver scelto il luogo dove appenderlo.
Non a caso Candy dice quando “scopre” o nel volume italiano “trova” il quadro, lei lo osserva, stando in piedi quando è già appeso alla parete, e scopre che lo ha dipinto Slim. Dalla gioia pensa subito alle maestre, a quanto sarebbero felici di riceverlo, mentre loro invece credono che sia un segno del destino che lei lo abbia trovato in quel momento, ovvero per me nel momento in cui si era appena allontanata da tutti loro. Le parole di Miss Pony:

“Cara Candy,
questa coincidenza è come un miracolo e posso solo pensare che si sia verificata per darti un incoraggiamento. Abbi cura del quadro: lì dentro ci siamo tutti noi. Candy, noi vegliamo sempre su di te, e sicuramente in quel dipinto ci sono anche Slim e gli altri. Mi raccomando, tienilo sempre vicino.”

Ci siamo tutti noi, credo intenda tutti quelli i cui i destini si sono incrociati proprio lì…in quella collina speciale.

Scopre dunque nella villa al di là dell’oceano, che c’è un quadro che rappresenta casa, il posto dove tornare, da cui partire, la Casa di Pony. Un luogo che è casa anche per Albert e che indubbiamente ama. Io credo che quel quadro sia un regalo di Albert proprio nel giorno del loro arrivo, del loro trasferimento: non può Candy che commentare “Che regalo meraviglioso mi ha fatto”!  Era lì quel quadro, appeso in modo che si vedesse da ogni parte della stanza, custodito dal suo proprietario già da anni…
Tengo molto all’affermazione che CCFS non sia un sequel e credo che il destino abbia tessuto i suoi fili a Londra quando Candy era alla Saint Paul school e Albert lavorava allo Zoo Blu River. Il destino che ad un inconsapevole anohito, fa trovare una pittura della Collina di Pony a lui cara, arrivata non si sa come dall’America e dipinta da un orfanello legato a Candy e alle suore. La collina così come dipinta, vista una sola volta quando lui aveva 17 anni.

Candy guardando quel quadro rivede la casa di Pony com’era un tempo, rivede la sua infanzia: ci sono lei, Annie, Miss Pony e Suor Maria. E rivede un giorno particolare in quel quadro, lo dice lei stessa: è il giorno in cui è iniziato tutto, il giorno in cui Annie se n’è andata e il giorno in cui ha incontrato il Principe. Non ci vede di sicuro Terry, guardando quel dipinto. Il Quadro di Slim racchiude in sé Final Story, rappresenta l’incontro di Candy con il Principe, l’incontro con ciò che il destino aveva in serbo per lei. In un certo senso, Slim ha dipinto l’amore di Candy, vi è rappresentato e racchiuso tutto ciò che ama.

L’immagine in testa è una bellissima riproduzione amatoriale del quadro di Slim by Rosdiana Octavia Zaini. Potete trovare i suoi lavori nella seguente pagina di Facebook. Grazie Rosdiana!

6 pensieri su “Il quadro di Slim

  1. Pingback: Tutte le strade portano a “quella persona”…indizi – 小説キャンディ・キャンディ FINAL STORY

  2. Quante emozioni leggendo la storia del quadro di Slim. Candy Candy l’ho amata profondamente ! Quando la trasmisero anni fa non ne persi neppure una puntata! Mi ha fatto piacere leggere gli approfondamenti della sua storia e sapere che non sono la sola a non averla dimenticata!

    Grazie per questo meraviglioso scritto!!!

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